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Asta Bot, il Tesoro fa il pieno. Borse e banche deboli

La crisi coreana continua a condizionare le Borse, provocando una frenata che, se gli eventi non precipiteranno, potrebbe rivelarsi salutare dopo una stagione di massimi assoluti. L’indice Fte Mib arretra dello 0,3% circa, attorno a quota 21.800. Più marcata il ribasso anche gli altri listini del Vecchio Continente: Parigi -0,5%, Francoforte -0,8%. Perdite sopra il punto percentuale per Londra e Madrid.

Da segnalare il balzo della società francese di tlc Sfr (+9,4%) dopo che Altice (+1,7%), il gruppo capitanato da Patrick Drahi ha portato a oltre il 95% la propria quota azionaria e ha annunciato di volere rilevare il resto delle azioni. Drahi intende lanciare un’offerta sull’americana Charter Communication, valutata attorno ai 170 miliardi di euro.

Rientrano però i segnali di corsa ai beni rifugio. L’oro è stabile a 1.278 dollari l’oncia: ieri il metallo giallo aveva guadagnato l’1,3%. Il cambio euro/dollaro è invariato a 1,173.

Arrivano altri dati positivi dall’economia italiana. La bilancia commerciale a giugno ha registrato un avanzo di 4,502 miliardi di euro, a fronte di un surplus di 4,661 miliardi nello stesso mese del 2016. Si viaggia su valori vicini ai massimi assoluti.

Stamane il Tesoro ha collocato Bot annuali per un importo di 6,5 miliardi e un rendimento pari a -0,337%, in aumento di due punti base. Buona la domanda, risultata quasi il doppio dell’offerta.

Lo spread Btp/Bund sale a 157,8 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2% in attesa nel pomeriggio della pubblicazione dei dati statunitensi sulle richieste settimanali sussidi di disoccupazione e dei prezzi alla produzione di luglio.

Un sondaggio Reuters pubblicato stamattina mostra ventotto su 50 economisti scommettere che la Bce annunci modifiche al programma degli acquisti Qe nel mese di settembre,mentre per 15 degli interpellati la data più probabile sarà ottobre.

Sale ancora il petrolio con il Brent scambiato a 52,9 dollari al barile (+0,6%), dopo avere guadagnato ieri l’1,1% in seguito al calo delle scorte Usa di idrocarburi. La settimana scorsa le riserve di greggio sono scese di 6,4 milioni di barili, quasi tre volte quel che si aspettava il consensus degli analisti.

Il movimento positivo del greggio non sostiene i titoli del settore: Eni è invariata, Saipem -0,8%, Tenaris -0,2%.

Il margine di interesse delle banche italiane stenta ad accelerare, ma il miglioramento della qualità del credito prosegue. È in sintesi quanto emerso, secondo gli analisti di Equita, dai conti del secondo trimestre degli istituti di credito italiani, Intanto stamane, però, continua il movimento al ribasso del comparto: Unicredit -1,4%, IntesaBanco Bpm -0,4%, Ubi -0,8%. 

Scendono anche le assicurazioni: Generali -0,5%, Unipol -1%. Banca Generali arretra dell’1,1%. Poco mossi i titoli industriali: Fiat Chrysler invariata, Leonardo -0,5%, Stm +0,1%. 

Ribassi per Recordati -1,1% e Buzzi -0,7%. Recupera Campari (+1,3%). Erg +1,3% a 12,44 euro. Il titolo reagisce alla pubblicazione dei dati del trimestre. Nel periodo aprile-giugno, con condizioni climatiche sfavorevoli, l’Ebitda è sceso solo del 3% a 107 milioni di euro, meno delle aspettative degli analisti. L’Utile netto è salito a 27 milioni di euro. 

Sias +2,31%. La seconda concessionaria autostradale italiana reagisce al rialzo dopo la pubblicazione dei dati del semestre, giudicati molto positivamente da Equita.

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