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Assicurazioni, Generali regina di Borsa in Europa

Imagoeconomica

Potranno eccepire sulla governance e sulle modalità per il rinnovo del board del Leone che per la prima volta, seguendo il modello Mediobanca, prevede la presentazione di una lista di candidati da parte del cda uscente, ma Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo del Vecchio, gli irrequieti e principali soci delle Generali dopo Piazzetta Cuccia, non potranno più rinfacciare al Ceo, Philippe Donnet e al suo team, performance di Borsa deludenti. Il confronto con le altre compagnie europee era un ritornello ricorrente nelle contestazioni dei soci ribelli rivolto polemicamente contro il management della compagnia triestina che ha riguardato tutti gli ultimi Ceo delle Generali, senza tener conto che sulla compagnia di Trieste ha sempre pesato la bassa credibilità del sistema Paese e la pesantezza del debito pubblico italiano, di cui tradizionalmente il Leone ne ha in in pancia una quota rilevante tra Bot e Btp.

Ma ora non potrà più essere così, perché i numeri parlano chiaro. E dicono che dopo i primi cinque mesi 2021 quello delle Generali è in assoluto il miglior titolo assicurativo del Vecchio continente. Dall’ultima seduta di Borsa del 2020 a quella di venerdì scorso, Generali ha guadagnato il 19,8%, battendo il mercato (l’indice Ftse Mib è salito del 15%) e precedendo sia la francese Axa (+16,06%) sia i tedeschi di Allianz (+8,94%). Ancor più distaccate altre compagnie europee come Prudential (+7,59%), Swiss Re (+3,5%) e Zurich (+1,07%). Senza contare i ricchi dividendi che, al netto dei guadagni in conto capitale, Generali garantisce ai propri soci facendo salire il Total return.

In Italia solo Cattolica Assicurazioni ha fatto meglio in Borsa di Generali nel corso di quest’anno con un rialzo del 55,36%, di cui il 17,67% nell’ultima settimana, sia per gli ottimi risultati trimestrali sia perché l’Opa lanciata sulla compagnia veneta proprio da Generali ha fatto lievitare il valore del titolo. Ma, lungi dall’essere motivo di critica per il Leone, proprio il trend rialzista della Cattolica conferma la bontà del colpo d’ala di Philippe Donnet, che ha preso in contropiede i suoi critici lanciando l’offerta sul mercato per la conquista del pieno controllo della compagnia veronese, da poco trasformatasi in società per azioni.

Se contassero solo i risultati, è evidente che, alla scadenza della prossima primavera, Donnet dovrebbe essere promosso a pieni voti, perché tutti i numeri parlano a suo favore, ma, come su queste colonne si è sottolineato più volte, il tallone d’Achille di Generali è proprio il suo azionariato, i cui principali soci hanno spesso dimostrato di pensare più al proprio tornaconto che alla crescita e alla tranquilla gestione della compagnia, garantita da un management eccellente. È presto per dire quale sarà il futuro del Leone di Trieste, soprattutto alla luce dei disegni che scuotono la galassia del Nord sull’asse Unicredit-Mediobanca-Generali per impulso di Del Vecchio e Caltagirone che spingono Andrea Orcel a scendere in campo, ma per ora i fatti danno ragione al management della compagnia assicurativa, come la Borsa mostra di sapere bene.

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Categories: Finanza e Mercati