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Asia positiva dopo i dati cinesi sul Pil

Tokyo è chiusa questo lunedì e l’indice regionale Msci Asia Pacific escluso il Giappone guadagna lo 0,2%, raggiungendo il livello più alto da un mese. Il p/e di questo indice è ancora modesto: 11,9 contro 15,2 per lo S&P500 e 13,2 per lo Stoxx Europe 600.

La crescita è sospinta dalla borsa di Shanghai che sale di oltre il 2%, sulla scorta del dato di questa mattina sul Pil cinese, che conferma le attese degli analisti. In ogni caso la borsa cinese è un esempio tipico del fatto che la crescita dell’economia non comporta necessariamente una borsa forte. 

Da quando – nel 1993 – alcuni investimenti nella borsa cinese si sono aperti agli stranieri, l’indice MSCI China è aumentato del 14%, contro un 452% per lo S&P500. In questi venti anni i cinesi hanno aumentato smisuratamente redditi e ricchezza delle famiglie, ma gli stranieri che abbiano investito nella borsa cinese si sono ritrovati con poco più di un pugno di mosche.

L’euro è stabile intorno a 1,308. Il petrolio risale verso quota 106 (WTI) e l’oro tenta la risalita, a 1289 $/oncia.


Allegati: Bloomberg

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