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ANTICIPI SERIE A – Roma e Inter non vanno oltre il pari a Palermo e a Empoli

In casa Roma sapevano bene che la trasferta di Palermo era da prendere con le molle, e se a una squadra in forma come quella di Iachini dopo due minuti si regala il gol del vantaggio tutto diventa più difficile. Protagonista in negativo è stato Astori, che in fase di disimpegno ha consegnato il pallone a Vazquez, rapido a servire il gemello Dybala per il gol dell’1-0. Per tutto il primo tempo la Roma ha sofferto e non si è mai resa pericolosa, con Destro e Iturbe incapaci di creare vere occasioni da gol. Meglio nel secondo tempo, con Strootman davanti alla difesa e Pjanic più presente a centrocampo. Proprio da una punizione del bosniaco è arrivato il gol del pareggio, con la sponda di Strootman per Destro abile a girare in rete da pochi passi. Un gol pesantissimo, che ha permesso alla Roma di limitare i danni, nonostante un’altra grande occasione del Palermo con Dybala, solo davanti a De Sanctis.

Ma all’allenatore Garcia non è andato giù l’atteggiamento dei suoi: “Nel primo tempo non abbiamo giocato, eravamo piantati, niente movimento. Incontriamo una squadra in piena fiducia, e appena inizia la partita facciamo un regalo di Natale fuori stagione. Dobbiamo entrare subito in partita: ce lo diciamo, ma dobbiamo anche farlo. I ragazzi devono capire che ogni momento della partita è importante, non dobbiamo entrare in partita solo quando prendiamo gol. Destro? Non è in vendita, questo è il mio pensiero e non lo cambio”. E il diretto interessato? “Sono un attaccante e voglio giocare – ha detto l’attaccante -, penso soltanto a fare bene e a fare gol. Se è stato il gol del congedo? Questo non lo so…”. L’anno scorso la Roma chiuse il girone di andata a quota 43 punti, due in più di quest’anno. Un campanello d’allarme che spaventa non poco considerando il ritmo tenuto sino ad ora dalla Juve.

Se i tifosi dell’Inter si erano illusi dopo la convincente vittoria contro il Genoa, si sono dovuti ricredere dopo lo 0-0 di Empoli, un risultato che sta molto più stretto ai toscani che ai nerazzurri. Gli uomini di Sarri, infatti, hanno pressato e attaccato per tutta la partita, sprecando diverse occasioni da rete e patendo il fatto di non avere un centravanti d’area in grado di finalizzare l’enorme mole di lavoro dei velocissimi fantasisti, con i vari Pucciarelli, Verdi e Croce in grado di tenere in costante apprensione la difesa dell’Inter, in cui l’unico a salvarsi è stato Vidic (da valutare le condizioni di Ranocchia, uscito all’intervallo per una distorsione al ginocchio sinistro).

Gli uomini di Mancini hanno sofferto, riuscendo a creare una sola, vera palla gol in tutta la gara, quella sprecata da Palacio che con un colpo di testa in tuffo ha sfiorato il palo. Tutto qui, con Icardi sostituito da Kovacic dopo soli 60 minuti, Hernanes e Guarin lenti e fuori dal gioco, Podolski in ritardo di condizione e mai pericoloso. Nel finale ha fatto il suo debutto anche Shaqiri, che però non è riuscito a fare la differenza. “E’ stato un passo indietro rispetto alla gara con il Genoa – ha ammesso Mancini nel post partita – perché abbiamo fatto troppo poco per vincere, dovevamo fare di più, loro hanno giocato molto bene. La squadra ci mette un pò di tempo a crescere, non basta una vittoria a cambiare il corso delle cose. Abbiamo bisogno di più personalità. Abbiamo bisogno di giocare meglio la palla da dietro: se l’azione inizia bene poi possiamo arrivare a centrocampo e possiamo provare a concludere, ma se non riusciamo a giocare tre palloni allora diventa difficile. Una partita non cambia niente: c’è da lavorare e basta. La corsa al terzo posto si complica? C’è ancora tutto il girone di ritorno e dobbiamo farlo in modo straordinario”. Alla luce di quanto si è visto, più che di due punti persi è il caso di parlare di un punto guadagnato.

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