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ANTICIPI DI SERIE A – Sfida a distanza tra le due big: la Roma a Empoli, la Juve contro l’Udinese

Campionato con vista Champions. Dopo la sosta per le nazionali torna la Serie A e questa volta si fa sul serio. Già, perché con le coppe alle porte non è più possibile concentrare le forze sulla singola partita ma bisogna fare i conti con calendari e turnover. E così gli anticipi odierni (Empoli-Roma alle 18 e Juventus-Udinese alle 20.45) finiscono per contenere molte più trappole del previsto proprio in virtù della Champions League, in arrivo in settimana seppur con partite, almeno sulla carta, abbastanza soft (Malmoe per i bianconeri, Cska Mosca per i giallorossi). 

“Non ci saranno una Roma uno e una Roma due – ha però puntualizzato Garcia, il primo a scendere in campo in questo sabato di campionato. – Io farò le scelte in base agli allenamenti e alla condizione fisica, non farò mai piani sulle formazioni. Si sta parlando troppo della Champions e questo è un pericolo, la squadra deve pensare all’Empoli, avversario difficile perché giocherà la prima in casa dopo il ritorno in Serie A in un clima di grande entusiasmo. Abbiamo tutto da perdere, una partita di campionato non è mai vinta in partenza, dovremo avere voglia e concentrazione. Sono proiettato solo su questa sfida, non ricordo neanche con chi giocheremo mercoledì”. 

In realtà il tecnico francese conosce benissimo il calendario della sua Roma e sa anche che, per avere chance di qualificazione in un girone di ferro (oltre ai russi ci sono Bayern Monaco e Manchester City), la partita interna contro il Cska non va assolutamente sbagliata. Ecco perché, nonostante i propositi anti turnover, proverà a gestire al meglio l’ampia rosa a disposizione. In particolare l’attenzione va su Francesco Totti, tenuto a riposo in vista della Champions come confermato, seppur tra le righe, in conferenza stampa. “Quando devi giocare sei partite in 17 giorni non ci sono problemi” ha glissato, lasciando intendere di aver già ideato un piano per dosare il capitano. 

Lo stesso discorso dovrebbe toccare anche Maicon, tornato a Trigoria in settimana dopo i fattacci avvenuti nel Brasile (cacciato da Dunga per una notte non proprio da professionista). Torosidis al posto del brasiliano e Destro per Totti, ecco le prime scelte difficili di Garcia. Per il resto però il canovaccio non cambia: i giallorossi scenderanno sul terreno del Castellani con il solito 4-3-3 con De Sanctis in porta, Torosidis, Manolas, Astori e Cole in difesa, Nainggolan, De Rossi e Pjanic a centrocampo, Iturbe, Destro e Gervinho (ballottaggio con Florenzi) in attacco.

Turnover per scelta a Empoli, obbligato a Torino. La Juventus infatti ha molti più problemi della rivale, colpa di infortuni e squalifiche che complicano non poco la vita a Massimiliano Allegri. Vidal, Pirlo, Marrone e Chiellini, eccola qui la lista degli indisponibili bianconeri e se a ciò aggiungiamo le condizioni quantomeno da verificare di Tevez, Barzagli e Morata (comunque tutti convocati) il quadro è tutt’altro che idilliaco. Un confronto con il triennio Conte, quasi del tutto privo di infortuni, sarebbe facile ma anche ingeneroso. 

“Si è costruito un castello che non ha senso – ha confermato Allegri –. Barzagli e Vidal hanno problemi da due o tre mesi, Chiellini è squalificato. Morata è quasi pronto, Pirlo proverà a calciare settimana prossima e l’allarme Tevez è già rientrato: insomma, l’unico vero infortunato nella mia gestione è Marrone”. Indipendentemente da ciò i problemi di formazione restano, perché se è vero che anche all’Udinese mancano diversi giocatori (Gabriel Silva, Pasquale, Scuffet e Domizzi) è altrettanto vero che i friulani sono sempre insidiosi, tanto più che ora sulla loro panchina siede un certo Stramaccioni, il primo a violare lo Stadium nel 2012. 

“Sarà una partita particolare anche per me, la mia prima in casa e questo mi emoziona molto – il pensiero del tecnico juventino. – Dobbiamo iniziare bene questo ciclo tra campionato e Champions”. Allegri, a differenza di Garcia, nomina spesso la coppa dalle grandi orecchie, vera e propria ossessione dalle parti di Vinovo. Non a caso l’allenatore bianconero, compatibilmente con gli infortuni, terrà un occhio ben aperto sul match col Malmoe, in programma martedì a Torino. “Parlerò con Tevez, sta bene e vuole giocare ma valuterò i rischi e poi deciderò se mandarlo in campo o meno – ha confermato in conferenza stampa. – Io devo pensare a partire bene anche in Champions”. 

Concetto chiaro e ribadito più volte, tanto per ricordare a tutti le priorità di Corso Galileo Ferraris. Al momento è questa la differenza più grande rispetto all’era Conte, decisamente più abbottonato sul tema europeo. Dal punto di vista tattico invece nessuna rivoluzione, almeno per ora. “Andare a stravolgere un sistema di gioco che ha fatto bene non ha senso – ha confermato Allegri. – Certo, si può migliorare ma se mancano Chiellini e Barzagli non posso fare la difesa a quattro…”. E allora spazio al 3-5-2 d’ordinanza con Buffon in porta, Caceres, Bonucci e Ogbonna in difesa, Lichtsteiner, Pogba, Marchisio, Pereyra ed Evra a centrocampo, Llorente e Tevez (comunque favorito su Coman e Giovinco) in attacco. Stesso modulo anche per Stramaccioni, a caccia dell’impresa bis che lo porterebbe ufficialmente sul podio degli incubi juventini, che si affiderà al temibile duo Di Natale-Muriel.

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