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Alitalia, Colaninno: “Commessi errori, ma Air France non esageri. Ethiad e Aeroflot interessate”

Il numero uno di Alitalia Roberto Colaninno ammette che nella gestione della compagnia dal 2008 ad oggi sono stati commessi errori, ma prevede il pareggio dei conti nel 2016, a patto che si trovi un partner estero. Il presidente della compagnia – che ha già annunciato le dimissioni dopo la ricapitalizzazione da 300 milioni della società – punta ancora sul contributo di Air France, ma sottolinea che ai francesi non conviene “tirare la corda”, perché “l’ultima cosa che desiderano è che Alitalia che si unisca a un altro partner più grande, facendogli concorrenza in casa”. In un’intervista al Sole 24 Ore, Colaninno ricorda anche “l’interesse di Ethiad e quello di Aeroflot”, compagnia russa con cui è previsto un incontro questa settimana.

Air France, spiega il presidente uscente di Alitalia, “sta solo cercando di massimizzare le condizioni favorevoli per ridurre al minimo i suoi rischi finanziari. I francesi sanno bene che sul piano industriale non possono pretendere che Alitalia si ritiri dalle rotte intercontinentali, le uniche su cui le compagnie guadagnano. Vogliamo rimanere partner dei francesi, ma non sottomessi ai loro desiderata che ci annullerebbero”.

Quanto alla gestione della compagnia, “oggi posso dire che negli anni passati abbiamo commesso degli errori di valutazione su altri fronti – ha aggiunto Colaninno –, pagandone poi le conseguenze: l’area commerciale, il marketing e persino la comunicazione non sono stati all’altezza della sfida che avevamo davanti”. 

“Certamente non sono contento di come sono andate le cose: essere comprati, per me, è sempre una sconfitta – ha concluso –, ma quanto è successo, gli errori commessi, possono essere di insegnamento per tutti: la prossima Alitalia, quella che emergerà dall’aumento di capitale, dovrà avere non solo nuovi soci, ma anche una governance migliore. A cominciare dal consiglio di amministrazione, che potrebbe avere molti meno consiglieri di quello attuale”.

Intanto, una nuova tegola si è abbattuta su Alitalia. La compagnia è stata indagata per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Civitavecchia. I magistrati ipotizzano che la compagnia abbia mandato in cassa integrazione 250 persone sostenendo che era in eccesso rispetto al reale fabbisogno dell’azienda. Per la Procura la compagnia aerea aveva invece stipulato un contratto con la Carpat Air per il noleggio di aerei e del personale. 

La compagnia “ritiene di non aver commesso alcun illecito – si legge in una nota della società -. Tempo prima della richiesta della Cig, Alitalia aveva stipulato un contratto con Carpat Air in Wet Lease delegando alla compagnia Rumena la gestione di alcune rotte. Nessun nesso quindi tra l’appalto dato a Carpat Air e la cassa integrazione”.

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