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Aldo Moro al MAXXI: incontri e la prigione di 3,24 mq

Fondazione MAXXI

Sono passati già quaranta anni dal sequestro e assassinio di Aldo Moro. Il MAXXI lo ricorda con una serie di opere d’autore e manifestazioni per non dimenticare. Saranno Luciano Violante, ex magistrato, politico italiano e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, e l’artista Francesco Arena  ad aprire oggi venerdì 16 la serie di incontri che si svolgeranno nella sede del Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma a titolo gratuito. Incontri, proiezioni e uno spettacolo teatrale proseguiranno per 55 giorni fino al 9 maggio, tanti quanti furono i giorni della prigionia di Aldo Moro in mano alle Brigate Rosse. Con il sequestro dello statista venne trucidata in Via Fani la sua scorta.

LE OPERE IN MOSTRA AL MAXXI

Al centro del progetto, l’opera 3,24 mq di Francesco Arena che riproduce in dimensioni reali l’angusto spazio nel quale Moro fu tenuto prigioniero per 55 giorni e che sarà esposta dal 16 marzo al 9 maggio (date del rapimento e del ritrovamento del corpo) nel cuore del museo, nella Galleria 1 al piano terra che ospita la collezione permanente con ingresso libero dal martedì al venerdì.  3,24 mqdialogherà con Il Processo di Rossella Biscotti, dove le trasformazioni dell’Accademia della Scherma di Luigi Moretti al Foro Italico, divenuta Aula Bunker negli anni Settanta, sede di processi storici tra cui quello Moro, diventano spunto di riflessione sui nodi irrisolti della nostra storia collettiva e con J&B e Varietà di Flavio Favelli. In J&B, l’artista ridisegna un frammento del quotidiano La Repubblica del 16 marzo 1978, dove il titolo scioccante sul rapimento Moro contrasta con la freddezza della pubblicità di una marca di whisky. In Varietà, Favelli presenta 3 francobolli originali emessi per il 25° anniversario della morte di Moro: per un errore di produzione, le immagini risultano sfocate, simbolo di una storia tragicamente sbagliata e ingiusta.

GLI APPUNTAMENTI

Mercoledì 11 aprile alle 18:30, in Sala Graziella Lonardi Buontempo (ingresso libero fino a esaurimento posti),  Marco Damilano, giornalista e scrittore,  introdotto da  Giovanna Melandri, illustrerà il suo libro  Un atomo di verità (Feltrinelli, 2018): un viaggio nella memoria personale e collettiva, nei luoghi, nelle correlazioni con altri protagonisti di quegli anni per rivivere quei fatti tragici del 1978 che hanno inesorabilmente cambiato la storia del nostro Paese.

Giovedì 3 maggio alle 19.30 sarà proiettato all’Auditorium del Museo, con ingresso gratuito fino a esaurimento posti, il documentario L’immagine di Moro, scritto da Giuseppe Longinotti e diretto da Giuseppe Bianchi, in collaborazione con Sky Arte HD che lo ha prodotto (Italia 2017, b/n e col., 41′).

Il documentario ritrae un Aldo Moro inedito, dedicando ampio spazio al suo percorso umano, fatto di una forte preparazione culturale e di una spiccata vocazione pedagogica, di un costante dialogo e rapporto con i giovani. Testimonianze, documenti storici e d’archivio e la preziosa collaborazione dell’Archivio Flamigni ricostruiscono il profilo dello statista, ripercorrendone i luoghi, gli amici e le letture.

Venerdì 11 maggio alle 19:30 l’Auditorium del Museo ospiterà lo spettacolo teatrale Labirinto Moro

Con la regia di Luca Archibugi (ingresso € 5,00).

A distanza di quarant’anni, tutta la vicenda di Aldo Moro assume sempre di più un aspetto labirintico. E non solo sul piano delle verità non rivelate.  Il labirinto è innanzitutto una prigione ed è in questo modo che il reading teatrale rappresenta la condizione di prigionia che accomuna in qualche modo Moro ai terroristi.

Nel corso dei 55 giorni verrà inoltre proiettato al MAXXI Il condannato – cronaca di un sequestro, film documentario di Ezio Mauro con la regia di Simona Ercolani e Cristian Di Mattia (Italia 2018, b/n e col., 97′, produzione Stand by me e Rai Cinema in collaborazione con La Repubblica): il giornalista e storico direttore di Repubblica  ripercorre  i 55 giorni di prigionia di Moro con un’ inchiesta dura e toccante realizzata direttamente nei luoghi dove tutto avvenne, con documenti, immagini, reperti e testimonianze inedite (data in via di definizione).

L’opera 3,24 mq  di Francesco Arena è un comodato di Nomas Foundation.

L’opera Il Processo di Rossella Biscotti ha vinto il Premio MAXXI 2010  e fa parte della collezione del museo

Le opera J&B Varietà di Flavio Favelli sono un comodato dell’artista

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Categories: Cultura