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Agenzie delle Entrate: maggiore attenzione sui grandi evasori e redditometro controllato

Il nuovo direttore dell’Agenzie delle Entrate, Rossella Orlando, punta il mirino della lotta all’evasione sui pesci grossi, ovvero coloro  che gestiscono un giro d’affari  superiore ai 100 milioni di euro. Ma la soglia è puramente indicativa: l’attenzione sarà posta su tutti i movimenti sospetti di una certa rilevanza, soprattutto in caso di pianificazione fiscale aggressiva o di delocalizzazione dei redditi verso Paesi a fiscalità più favorevole.

Quanto alle persone fisiche, nel 2014 è stata data attuazione alla normativa prevista dall’art. 38 della legge n.600/73 del 24 dicembre 2012: il cosiddetto Redditometro. Secondo le nuove disposizioni emanate via circolare, andrà particolarmente curata la fase preliminare della selezione dei soggetti “a rischio”, in modo da attivare il procedimento accertativo solo nei confronti di coloro che presentano scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata. 

Elemento innovativo nell’ambito della trattazione dello strumento  del redditometro sarà la valutazione attenta delle prove addotte dai contribuenti nella fase di contraddittorio: “Al fine di pervenire a una ricostruzione presuntiva efficace del reddito complessivo – si legge nella circolare dell’Agenzia – vanno curate con particolare attenzione le modalità di verbalizzazione dei momenti di confronto con il contribuente, con evidenza della documentazione giustificativa esibita, nonché delle argomentazioni logiche addotte, evitando in ogni caso di addivenire a pretese accertative non correlate alla reale capacità contributiva del soggetto”. 

Con riferimento alle attività fraudolente, si porrà grande attenzione sui fenomeni recidivi. Come si legge sulla circolare, infatti, è stato riscontrato che sovente i soggetti in precedenza coinvolti in fenomeni fraudolenti reiterano condotte simili utilizzando i medesimi schemi societari. Sempre nello stesso ambito, il focus sarà posto su quelle attività fraudatorie che possono potenzialmente nascondere fenomeni di corruzione con forte danno alla competitività: basti pensare alle false lettere d’intento o alle compensazioni di crediti erariali inesistenti.

Per tutte le voci esaminate all’interno della direttiva, rimane fermo il principio generale del “regime di adempimento collaborativo”. Questo sistema da una parte si propone di analizzare i sistemi di controllo interno orientato alla gestione del rischio fiscale, dall’altra richiede “il coinvolgimento diretto delle Direzioni Regionali alle quali saranno illustrati gli esiti derivanti da detta prima fase di analisi anche al fine di consentire all’Agenzia di fornire un eventuale contributo tecnico al legislatore”.


Allegati: La circolare dell’Agenzia delle Entrate

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