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Addio a Giuseppe Perissinotto, l’anima di Genagricola

Imagoeconomica

Se ne è andato nei giorni scorsi nella sua casa di Trieste, all’età di 94 anni, Giuseppe Perissinotto, uno dei grandi vecchi del gruppo Generali, tra i fondatori di Genagricola, che sotto la sua guida divenne la prima azienda agricola italiana, e figura di spicco dell’agricoltura nazionale.

Le Generali e la terra erano le sue grandi passioni, oltre alla famiglia composta dalla moglie, da una figlia giornalista e da Giovanni Perissinotto che è stato per 11 anni amministratore delegato delle Generali. L’allora presidente delle Generali, Cesare Merzagora, lo chiamava con affetto e stima “Il contadino”.

Giuseppe Perissinotto, che era nato nel 1925 a San Donà di Piave, si era laureato prestissimo con lode in Scienze Agrarie a Bologna e i suoi maestri gli avevano prospettato una brillante carriera universitaria. Ma la sua vocazione era un’altra: lavorare nei campi e applicare le sue conoscenze alla modernizzazione dell’agricoltura. Così nel 1948 fece domanda di assunzione alle Generali dove cominciò a lavorare in un’azienda agricola in Toscana come operaio, cosa di cui andava fierissimo ricordando che la sua fu davvero “una gavetta durissima”. Ma la sua passione e la sua competenza vennero presto notate dal presidente di Generali, Cesare Merzagora, che nel 1964 lo nominò direttore responsabile dell’intero settore agricolo del gruppo e fu in questa veste che dieci anni dopo, nel 1974, Perissinotto fu tra i fondatori di Genagricola, diventandone successivamente direttore generale, amministratore delegato e presidente.

Perissinotto ha dato un impulso inconfondibile alla crescita e alla modernizzazione dell’impero agricolo delle Generali, contribuendo a fare di Genagricola, in cui vennero concentrate tutte le aziende agricole del Leone alato, la prima azienda agricola italiana, che oggi conta 26 realtà agricole per un totale di 15 mila ettari, di cui 900 a vigneto, 2mila ettari a foresta naturale e 9 mila capi di bestiame. Determinante fu la diversificazione delle produzioni che realizzò e soprattutto l’espansione internazionale in particolare in Romania dove comprò a prezzi stracciati terreni per 5 mila ettari, che oggi valgono oro.

Nominato Cavaliere del lavoro dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, Giuseppe Perissinotto, che fino a pochi anni fa non mancava mai alle assemblee delle Generali, ha ricevuto nel 2012 la laurea Honoris causa in Scienze economiche dall’Università di Trieste. “I compiti ai quali è chiamata ad impegnarsi la nuova agricoltura – disse nella Lectio magistralis – e cioè debellare la fame nel mondo e concorrere a fornire energia pulita all’industria, sono affascinanti e in grado di attrarre in quest settore nuovi capitali e nuovi cervelli”. È stata la missione a cui ha dedicato tutta la sua vita.

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Categories: Economia e Imprese