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Abi: salgono tassi su mutui, prestiti in frentata

I tassi d’interesse sui mutui casa salgono ancora, superando il 4%. E’ quanto riporta il bollettino mensile dell’Abi, secondo cui il dato è cresciuto dal 3,99% di dicembre al 4,15% di gennaio, mentre nello stesso mese dell’anno scorso era al 3,15%. Si tratta del quarto incremento mensile consecutivo.

Ma non basta. Il mese scorso il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è stato pari al 4,23%, lo stesso valore di dicembre, ovvero 56 punti base al di sopra del livello di gennaio 2011 (3,67%).Calano invece i tassi sui nuovi finanziamenti alle aziende: a gennaio il tasso è diminuito al 3,95% dal 4,18% di dicembre (era al 2,69% all’inizio dell’anno scorso).

FRANANO I PRESTITI, A GENNAIO SOLO +1,64%

Sempre a gennaio, i finanziamenti a famiglie e società non finanziarie sono stati pari a 1.513 miliardi, con un +1,64% su base annua, contro il +3,6% di dicembre. Un andamento, però, più sostenuto rispetto al +1,3% dell’area euro a fine 2011.In netta frenata anche l’andamento generale dei prestiti al settore privato in Italia, con un +0,58% a gennaio dal +1,79% di dicembre. Alla fine di gennaio “l’ammontare dei prestiti al settore privato del sistema bancario italiano è stato pari a 1.714 miliardi” e, rispetto allo stesso mese del 2011, “il flusso netto di nuovi prestiti è stato di circa 10 miliardi”.

A dicembre la dinamica dei finanziamenti alle imprese è stata pari a +3,1% su base annua, in netto rallentamento rispetto al +4,9% di novembre. In particolare, a novembre i prestiti bancari alle piccole aziende hanno segnato un +0,5%, con un +2,7% per le famiglie produttrici.

RACCOLTA: 2011 DIFFICILE, LEGGERA RIPRESA A GENNAIO

Nel bollettino Abi si legge che l’anno scorso “i classici strumenti di raccolta presso residenti (depositi e obbligazioni) hanno rappresentato, con un totale di 24 miliardi di euro, appena l’11% del totale delle risorse acquisite dalle banche italiane: l’anno precedente la raccolta presso residenti aveva determinato un afflusso di risorse per quasi 130 miliardi”.

Di conseguenza, “rilevante è stata la dipendenza delle banche italiane dal rifinanziamento presso la Bce, che con quasi 160 miliardi ha rappresentato oltre il 70% del totale delle risorse, apporto che si è concretizzato interamente nella seconda metà dell’anno in relazione all’ampliamento degli spread dei titoli governativi italiani rispetto a quelli tedeschi”.

A gennaio però, dopo tre mesi in frenata, la raccolta ha leggermente accelerato, crescenda dell’1,63% su base annua.

LE SOFFERENZE CRESCONO ANCORA A DICEMBRE

Aumentano ancora le sofferenze bancarie, in ascesa ormai verso quota 110 miliardi di euro. Secondo il bollettino, a dicembre le sofferenze lorde sono state pari a 107,1 miliardi, 2,8 miliardi in più rispetto a novembre.

Le sofferenze in rapporto agli impieghi – aggiunge Palazzo Altieri – a fine 2011 sono cresciute al 5,44%, contro il 5,26% di novembre. Al netto delle svalutazioni, a dicembre sono state pari a 60,4 miliardi di euro, 3,4 miliardi in più rispetto al mese prima. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi, inoltre, è salito al 3,14% dal 2,94% di novembre.

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