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730 precompilato da record: 1 milione di accessi in 4 giorni

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In quattro giorni oltre 1 milione di italiani hanno verificato la loro situazione con il Fisco attraverso il 730 precompilato disponibile in formato elettronico. Secondo quanto comunica l’Agenzia delle Entrate, infatti, sono oltre un milione gli accessi dei contribuenti alla dichiarazione precompilata nei primi 4 giorni (dal 16 al 20 aprile) dal lancio della piattaforma online, circa il 60% in più rispetto allo scorso anno.

L’Agenzia ricorda che da quest’anno la compilazione è “assistita”: il fisco guiderà il contribuente passo passo nell’inserimento di nuove spese deducibili o detraibili non presenti tra i dati precompilati. In questo caso, i controlli verranno effettuati solo sulle nuove spese inserite, e non su quelle già comunicate all’Agenzia dagli altri enti. Ma i vantaggi di chi sceglie il “fai da te” sono molti di più.

Nel suo quarto anno di vita, – spiegano ancora le Entrate – la dichiarazione dei redditi precompilata si presenta sempre più completa. Sono circa 925 milioni, infatti, le informazioni già inserite nei modelli: dalle spese sanitarie sostenute dai cittadini e comunicati da farmacie, studi medici, cliniche e ospedali, a quelle per le ristrutturazioni edilizie; dalle spese universitarie, assicurative, a quelle relative agli interessi sui mutui e ai contributi previdenziali; ma anche le informazioni catastali sugli immobili, le spese per le rette per asili nido, quelle veterinarie e funebri, oltre ai redditi da lavoro dipendente e da pensione.

Da quest’anno la compilazione della dichiarazione dei redditi è anche più semplice, grazie all’assistenza online che guiderà il contribuente passo passo nell’inserimento dei dati relativi agli oneri detraibili e deducibili da indicare nelle sezioni I e II del quadro E. Per esempio, il contribuente che intende modificare il proprio 730 potrà inserire nuovi documenti di spesa, come uno scontrino della farmacia non pervenuto nella banca dati del Sistema Tessera Sanitaria, oppure modificare, integrare o non utilizzare i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi.

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