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Yellen: “Imprudente” non aumentare i tassi Usa

FIRSTonline

Sarebbe “imprudente” mantenere i tassi invariati fino a che l’inflazione non risalga al livello del 2%. Così ha detto la presidente della Fed Janet Yellen a Cleveland, nel primo discorso tenuto dopo la riunione del board della Banca centrale. C’è il rischio, ha spiegato Yellen, che una politica troppo accomodante possa avere effetti negativi sul mercato del lavoro. “Io e i miei colleghi – ha aggiunto – potremmo avere valutato male la forza del mercato del lavoro”. Prende così corpo la prospettiva di un rialzo dei tassi già a dicembre, con un’immediata ricaduta sul dollaro, in forte recupero sull’euro a 1,1788.

AL VIA LA RIFORMA FISCALE. L’ALABAMA PIÙ A DESTRA DI TRUMP

Wall Street ne prende atto, senza fare drammi: l’attenzione è concentrata sull’avvio, oggi, dell’iter della riforma fiscale, che prevede un taglio dell’aliquota delle aziende al 20% dal 35%. La tassazione per le persone fisiche non dovrebbe superare il 35% dei redditi. Sarà un’occasione di riscatto per Donald Trump: ieri il candidato del presidente alle primarie repubblicane in Alabama è stato sconfitto dal giudice di estrema destra Roy Moore, sostenuto da Steve Bannon.

AL VIA ALSTHOM.SIEMENS. OGGI L’AFFAIRE SAINT NAZAIRE

Il rialzo del dollaro non dispiace di sicuro all’Eurozona, alle prese con lo scenario aperto dal voto tedesco. Ieri Emmanuel Macron ha rilanciato l’idea di un’integrazione più stretta tra Francia e Germania, presentando una serie di misure concrete, dalla difesa al diritto d’asilo fino alla convergenza delle politiche di bilancio e all’allargamento del progetto Erasmus prima e dopo l’università.

In questo clima nasce Siemens-Alstom, “fusione tra eguali” delle attività ferroviarie da cui è nato secondo gruppo mondiale del settore. È un’intesa dal forte contenuto politico, criticata in Franca perché, pur con garanzie sulla governance (e la scelta del Ceo affidata a Parigi) segna il passaggio del controllo al partner d’oltre Reno.

Oggi, a Lione, può esserci il bis tra Fincantieri e Stx, primo tassello dell’integrazione tra Naval Group, la controllante Thales e, per la parte italiana, Leonardo (+1,49%) e Fincantieri (-2,05%). In realtà la grande intesa richiederà tempo e correzioni di portafoglio perché oggi i rapport sono troppo squilibrati a favore di Parigi. Ma è probabile che “l’Airbus del mare” possa salpare oggi con la sospirata cessione di Stx a Fincantieri che ha alle spalle una performance formidabile: +154,74%.

SALE L’ASIA, CAUTA WALL STREET

In questa cornice le Borse, una volta frenata la spinta al rialzo, attendono segnali sulla direzione da imboccare. Hong Kong guadagna lo 0,4% e l’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzen lo 0,1%. Piatte le Borse della Corea del Sud e dell’India.

Il calo di Tokyo (-0,5%) è dovuto allo stacco del dividendo di molti titoli. Anche in Giappone tengono banco i piani di riforma fiscale, in attesa delle elezioni. La sindaca di Tokyo Yuriko Koike ha deciso di sfidare il premier Shinzo Abe.

Poco mossa Wall Street: Dow Jones -0,05%, S&P 500 +0,01%. Modesto recupero del Nasdaq: +0,15%. Dopo quattro sedute al ribasso rialza la testa Apple (+1,72%), grazie alla spinta di alcuni broker: Raymond Jones ha alzato il target della Mela a 180 dollari (da 170).

Sul fronte societario tonfo di Nike (-3,18%) dopo i conti che pure segnalato profitti superiori alle stime (0,57 dollari per azione contro 0,48 previsti).

PETROLIO ANCORA SUI MASSIMI

Ancora sui massimi stamane il petrolio: il greggio Usa tratta a 52,14 dollari al barile. Sulla questione del Kurdistan iracheno, secondo Mosca, i progetti petroliferi in quell’area “devono andare avanti” anche dopo il controverso referendum per l’Indipendenza da Baghdad, fortemente contestato anche da due potenze regionali come Iran e Turchia. Lo ha detto il ministro dell’Energia russo, Alexander Novak. A Piazza Affari Eni +0,3%, Saipem invariata, Tenaris -0,2%. 

POCO MOSSE LE BORSE UE, SOFFRE MADRID

Chiusura piatta per le Borse europee. Il mercato sta tentando di capire i possibili effetti delle elezioni tedesche sulla stabilità dell’Eurozona. Stamane futures in lieve rialzo. A Milano Il Ftse Mib ha recuperato in parte le perdite di inizio settimana: l’indice ha chiuso con un guadagno dello 0,18% a 22.430 punti. Ingessata Parigi (+0,03%). Poco mossa anche Francoforte (+0,08%), in rosso Londra (-0,21%). La più debole è stata Madrid (-0,26%).

SI ALLARGA LA FORBICE BTP/BUND. OGGI L’ASTA BOT

Il mercato secondario italiano archivia la seduta col segno meno, penalizzato dal riacutizzarsi delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord: gli scenari di guerra, come sempre, spingono il denaro verso porti sicuri, sfavorendo i periferici.

Poco mosso il rendimento del Btp 10 anni, 2,18%, ma lo spread con il Bund si amplia e tocca 176.90 punti base (+0,63%). L’allargamento del premio di rendimento Italia/Germania è peraltro anche conseguenza del passaggio al nuovo benchmark italiano agosto 2027, cedola 2,05%, rispetto al giugno 2027, cedola 2,20%, utilizzato fino a lunedì sera. Lo spread Btp/Bund ha toccato un massimo di seduta a 179,5 centesimi, picco dal 9 giugno, per poi ritracciare.

Sul fronte del primario, hanno tenuto banco l’asta di Ctz e Btp indicizzati, l’offerta della nona tranche dello zero coupon 30 maggio 2019 e le riaperture dei BtpEi maggio 2022 e settembre 2032. Particolarmente positiva la performance del Ctz, collocato al nuovo minimo storico di -0,22%, rispetto a -0,139% di fine agosto, con un rapporto di copertura salito a 2 da 1,68 dell’ultima asta. Oggi si terrà l’offerta dei Bot a 12 mesi.

FERRAGAMO SFILA IN PIAZZA AFFARI, STOP UE A LUXOTTICA

Comparto lusso alla ribalta il giorno dopo la kermesse delle sfilate milanesi. La regina della seduta è stata Salvatore Ferragamo (+3,11%): Deutsche Bank ha migliorato la raccomandazione sul titolo da hold a buy con prezzo obiettivo a 26,5 euro. Per gli analisti della Banca tedesca quello della casa fiorentina è il caso di turnaround più interessante dopo quello di Gucci, altra griffe fiorentina oggi nella scuderia di Kering. A favorire un possibile rally contribuisce il livello dei prezzi: solo +2,89% da inizio anno.

In grande spolvero anche Ynap (+2,14%), che prosegue il rally dell’ultimo mese (+38% circa) sull’onda del possibile interesse di Alibaba. Ieri il driver del rialzo è stato il buy di Hsbc, un target price a 37 euro. Il nuovo prezzo obiettivo promette un rialzo potenziale del 21%. Su 20 analisti censiti da Bloomberg 15 consigliano di acquistare il titolo e 4 di tenerlo in portafoglio, il restante di venderlo. Sulle attuali stime del consenso (31,11 euro) il P/E atteso per quest’anno è di 61,40 volte.

Doccia fredda in serata invece per Luxottica (-1,51%). La Commissione europea ha avviato un’indagine approfondita per valutare il progetto di integrazione del gruppo italiano con Essilor alla luce del regolamento Ue sulle concentrazioni. La decisione arriverà entro il 12 febbraio. Il titolo ha anche pagato le raccomandazioni negative degli analisti: Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 58 a 53 euro (rating buy), JPMorgan da 51 a 49 euro (rating neutral). In forte progresso invece Safilo (+3,3%).

SLITTA TELECOM, MEDIASET VUOLE I MONDIALI

Seduta d’attesa per Telecom Italia (+0,19%). Slitta al 28 settembre, dopo il bilaterale Italia-Francia, la riunione del comitato sul golden power, che deve valutare se Vivendi abbia violato le norme sulla trasparenza in merito al controllo assunto in Telecom Italia. Il vertice, in teoria, non si occuperà di questioni che riguardano i privati ma, data l’importanza strategica delle tlc, è facile intuire che il tema non sarà trascurato. L’orientamento del governo sarebbe quello di utilizzare i poteri speciali, senza però forzare la mano con le sanzioni: si andrebbe quindi nella direzione di proseguire nella moral suasion, attendendo le mosse di Vincent Bolloré sul futuro amministratore delegato del gruppo di tlc.

Perde colpi Mediaset (-0,89%). Il cfo Marco Giordani ha confermato l’offerta presentata alla Fifa (la Federazione internazionale del calcio) per trasmettere le edizioni 2018 e 2022 delle principali competizione calcistica per squadre nazionali, Mondiali compresi. “Siamo sul mercato e siamo interessati alle operazioni se c’è un ritorno”, ha detto Giordani, precisando che l’offerta di Mediaset è razionale “sotto il profilo economico-finanziario”. La società ha chiuso il semestre con ricavi in lieve calo, a 1,846 miliardi di euro, ma con un risultato netto positivo a 74,8 milioni rispetto al rosso dell‘anno precedente.

BANCO BPM, OGGI LA SCELTA DEL SOCIO ASSICURATIVO

Positive i bancari, che hanno fatto meglio del settore in Europa. Acquisti su Bper (+2,95%) e su Banco Bpm (+2,39%) in vista della scadenza oggi dei termini per le offerte vincolanti per l’ accordo di bancassurance: tra i pretendenti Cattolica Assicurazioni (-0,6%), Generali (-0,8%) e Covea. 
Banca Mediolanum (+1,45%). Sostenuta la raccolta del settore del risparmio gestito: 8,6 miliardi ad agosto (76 miliardi da inizio anno) con un patrimonio in aumento a 2.032 miliardi circa. Spicca il risultato di Eurizon, pari a 1,35 miliardi circa per un bilancio complessivo di 1,884 miliardi del gruppo Intesa Sanpaolo (+0,6%).
 
CARRARO, MERCATO FREDDO SUL BUSINESS PLAN
 
Da rilevare infine il tonfo di Carraro (-4,55%, dopo aver toccato -8%) nel giorno della presentazione del piano industriale al 2021. La società punta a raggiungere a fine piano un fatturato di 670 milioni di euro. Previsti 90 milioni di investimenti in R&D a supporto di nuove tecnologie, un debito in calo a 91 milioni e un payout ratio del 50%. Il presidente Carraro: “Obiettivi realistici”.

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