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Wall Street in rialzo, il Nasdaq corre guidato da Microsoft e Meta

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Mentre in Europa i listini si prendono un giorno di pausa nel giorno della Festa dei Lavoratori, eccezion fatta per Londra (piatta), dall’altra parte dell’oceano Microsoft e Meta spingono la Borsa Usa che procede in deciso rialzo dopo le trimestrali migliori delle attese dei due colossi tech, i cui risultati sono serviti a placare i timori del mercato sull’andamento dell’economia e la crescita dell’intelligenza artificiale dopo la doccia fredda arrivata mercoledì sul Pil Usa, sceso a sorpresa nel 4° trimestre del 2024 dello 0,3% (contro attese pari a +0,4%). Buone notizie arrivano anche sulla politica estera, con l’accordo sulle terre rare firmato da Stati Uniti e Ucraina.

Wall Street in rialzo, vola il Nasdaq 

E così il Dow Jones procede in rialzo dello 0,75%, mentre lo S&P 500 fa ancora meglio, salendo dell’1,3%. È il Nasdaq però a battere tutti, segnando un progresso dell’2,3% grazie alla pioggia di acquisti su Microsoft (+8,9%) e Meta (+5,4%). Sale anche Tesla (+0,4%) dopo l’indiscrezione del Wall Street Journal, secondo cui il consiglio d’amministrazione della casa di auto elettriche starebbe cercando un Ceo che succeda a Elon Musk, anche se la società ha smentito. 

Sempre sull’azionario, avanza del 2% General Motors, che ha tagliato le sue previsioni per il 2025, a causa dell’impatto dei dazi che potrebbe essere di almeno 4 miliardi di dollari. Aiuta, però, avere maggiori certezze sulle tariffe e il loro effetto. 

I conti di Microsoft e Meta

Per Meta il primo trimestre del 2025 si è chiuso con un utile per azione di 6,43 dollari (+37%), battendo le stime degli analisti, fissate a 5,23 dollari, per il nono trimestre consecutivo. I ricavi sono cresciuti del 16,1% a 42,31 miliardi di dollari (41,34 miliardi del consensus). Nel primo trimestre, gli utenti attivi (Dap) sono cresciuti del 6% rispetto a un anno prima a 3,43 miliardi, sopra i 3,39 miliardi del consensus, dopo il +5% dei due trimestri precedenti. I ricavi pubblicitari sono stati di 41,39 miliardi di dollari (+16,2%) sopra i 40,43 miliardi del consensus. Nel secondo trimestre, Meta prevede ricavi tra i 42,5 e i 45,5 miliardi di dollari, sopra i 39,1 miliardi del consensus.

Trimestrale sopra le attese anche per Microsoft, che nel suo terzo trimestre fiscale (31 marzo), ha registrato un utile per azione di 3,46 dollari su ricavi di 70,07 miliardi di dollari, contro attese per 3,22 dollari su 68,42 miliardi. I ricavi sono aumentati del 13% rispetto a un anno prima, l’utile netto è invece cresciuto del 18% a 25,82 miliardi, in rialzo dai 21,94 miliardi di un anno prima. Il segmento Productivity and Business Processes, di cui fanno parte Office e LinkedIn, ha contribuito con 29,94 miliardi di ricavi, in rialzo del 10% e sopra i 29,57 miliardi delle attese. L’unità Intelligent Cloud ha segnato ricavi di 26,75 miliardi, in rialzo del 21% e sopra i 26,16 miliardi del consensus.

In serata, quando la Borsa Usa avrà chiuso i battenti, toccherà a Apple e Amazon alzare il velo sui conti del trimestre.

McDonald’s e Mastercard

Cede invece l’1,5% McDonald’s, che ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con un utile per azione rettificato di 2,67 dollari e ricavi per 5,96 miliardi di dollari. Le stime erano per un utile di 2,66 dollari e di un fatturato di 6,09 miliardi.  A preoccupare maggiormente gli investitori è stato il dato sulle vendite negli Stati Uniti, scese del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta del calo più marcato dal secondo trimestre del 2020, quando l’impatto della pandemia aveva colpito duramente l’intero settore della ristorazione.

Il titolo di Mastercard cede lo 0,2%, nonostante una trimestrale superiore alle attese. Profitti e ricavi sono infatti cresciuti grazie al fatto che i consumatori hanno continuato a spendere con le loro carte di debito e credito, nonostante le incertezze economiche dovute alla guerra commerciale iniziata dal presidente statunitense, Donald Trump. Nel primo trimestre, l’utile adjusted è stato di 3,73 dollari per azione, contro i 3,57 dollari delle attese, su ricavi in rialzo del 17% a 7,25 miliardi di dollari, contro i 7,12 miliardi delle attese. 

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