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Unicredit, secondo trimestre da record: 3,3 miliardi di utili e 5,9 miliardi di ricavi core. La banca alza la guidance

Imagoeconomica

Le difficoltà sul risiko bancario, in Italia e in Germania, non hanno scalfito la solidità economica di Unicredit, che dopo aver annunciato il ritiro dell’offerta su Banco Bpm a causa dell’incertezza innescata dal golden power che ha reso la “situazione insostenibile”, presenta risultati eccellenti, con utili trimestrali e semestrali in aumento dell’8% e ricavi core in crescita a 5,9 miliardi nel secondo trimestre. Numeri che consentono alla banca di rivedere al rialzo la guidance 2025 e promettere 9,5 miliardi di distribuzioni.

“Unicredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca”, sottolinea l’amministratore delegato Andrea Orcel. 

I numeri di Unicredit

Il “primo semestre migliore della storia” si traduce in un utile netto di 6,1 miliardi di euro (+8%). Nel solo secondo semestre, l’utile netto ha nettamente battuto il consensus (2,5 miliardi), attestandosi a 3,3 miliardi di euro, mentre l’utile rettificato (escludendo gli impatti una tantum) si è attestato a 2,9 miliardi di euro, che diventano 5,7 miliardi nei sei mesi. I ricavi netti trimestrali sono invece di 6 miliardi o 6,4 miliardi, in aumento dello 0,5% escludendo il risultato negativo di 335 milioni nei proventi da attività di negoziazione, principalmente dovuto ai costi di copertura connessi al consolidamento a patrimonio netto di Commerzbank I ricavi core dei tre mesi aprile-giugno sono pari a 5,9 miliardi, in crescita dell’1,3% anno su anno. 

Nonostante il calo dell’Euribor, il margine di interesse ha registrato un lieve calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 3,5 miliardi grazie a una gestione disciplinata del pass-through, che ha chiuso il trimestre con una media di circa il 31%. Rispetto all’anno precedente il margine d’interesse è sceso dell’2,8%.

Andando avanti coi numeri, le commissioni nel secondo trimestre sono diminuite dell’1% su base annua, ma sono aumentate del 1,1% al netto degli impatti non ricorrenti dovuti alla rinegoziazione di contratti nei pagamenti che hanno influenzato il secondo trimestre 2024, costi di cartolarizzazione e un timing differente dei piani d’incentivo rispetto all’anno precedente. Le commissioni sono aumentate del 3,6% da semestre a semestre, con un particolare aumento delle commissioni su investimenti (in rialzo del 8,8% semestre su semestre), commissioni su prodotti assicurativi (in rialzo dello 0,9% semestre su semestre), nonché delle commissioni su prodotti di copertura per i clienti, che hanno più che compensato il trend delle commissioni sui pagamenti dovuto a impatti positivi una tantum registrati nel secondo trimestre dello scorso anno. 

Nei tre mesi aprile giugno, i costi operativi si sono attestati a 2,3 miliardi, mostrando un aumento dello 0,7% sia anno su anno che semestre su semestre a causa del perimetro più ampio, o una diminuzione dell’1,4% semestre su semestre a parità di perimetro. Il rapporto Il costi/ricavi resta poco sotto il 36%. 

La qualità dell’attivo è alta, con il costo del rischio stabile a 10 punti base e 1,7 miliardi di overlay ancora disponibili per eventuali deterioramenti futuri. Le perdite su crediti sono contenute in 109 milioni nel trimestre, a conferma della prudenza nella gestione del rischio. 

Robusta la posizione patrimoniale: il Cet1 ratio pro-forma (incluso il Danish Compromise) è al 16,2%, sostenuto da 2,4 miliardi di generazione organica di capitale nel trimestre, che coprono integralmente i 2,5 miliardi di accantonamenti per le distribuzioni agli azionisti. 

Unicredit alza la guidance 2025

In virtù degli ottimi risultati registrati nel primo semestre e nel secondo trimestre, Unicredit ha rivisto al rialzo la guidance per il 2025 e prevede ora un utile netto di circa 10,5 miliardi di euro, ricavi netti superiori a 23,5 miliardi, mentre la guidance sul costo del rischio è confermata a circa 15 punti base. 

Piazza Gae Aulenti ha aggiornato al rialzo anche le distribuzioni agli azionisti, che dovrebbero superare i 9,5 miliardi, di cui almeno 4,75 miliardi in dividendi cash. Per il triennio 2025-2027, il gruppo stima distribuzioni cumulative di almeno 30 miliardi, di cui almeno 15 miliardi in contanti.

Nel frattempo, Unicredit ha spiegato che il riacquisto di azioni proprie da 3,6 miliardi a valere sull’esercizio 2024 partirà “non appena tecnicamente fattibile”, mentre per l’acconto sul dividendo 2025 – previsto a 2,1 miliardi, in aumento del 46% – la data ex-dividendo è stata fissata per il 24 novembre 2025, la data di registrazione il 25 novembre 2025 e la data di pagamento il 26 novembre 2025.

Orcel: “Performance eccezionale, guardiamo al futuro con fiducia”

“Abbiamo riportato un utile netto trimestrale di 3,3 miliardi e un robusto RoTE del 24,1%, con i ricavi core che sono aumentati anno su anno a 5,9 miliardi. Siamo protetti per il futuro poiché il nostro basso costo del rischio, l’elevata qualità degli attivi e un livello di overlay senza eguali ci difendono contro potenziali recessioni macroeconomiche”, spiega il Ceo Andrea Orcel.

“Abbiamo chiuso il trimestre con un rapporto CET1 pro-forma di 16,2% (pro-forma per il Danish Compromise) – ha continuato il manager – Questa eccezionale performance nel primo semestre, insieme a ulteriori leve per una crescita futura, ci ha permesso di alzare le nostre guidance per il 2025 e le ambizioni per il 2027, prevedendo almeno 30 miliardi di distribuzioni totali agli azionisti di cui almeno 15 miliardi in dividendi in contanti dal 2025 al 2027. Guardiamo al futuro con fiducia. Conseguire questi risultati nell’attuale ambiente macroeconomico rende questo un traguardo ancora più significativo per il team, del quale sono immensamente orgoglioso, e il quale continua a superare le aspettative anche quando non dovrebbe essere possibile farlo. Unicredit si trova decisamente nella fase di accelerazione di Unicredit Unlocked, che sta producendo risultati superiori al piano e al contempo rafforzando e proteggendo la nostra banca per il futuro”, ha concluso Orcel.

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