Nuovo colpo di scena nel braccio di ferro tra Governo, Unicredit e Banco Bpm. Piazza Gae Aulenti ha rinunciato in udienza al Tar alla richiesta di sospensiva sul golden power. Il Tribunale ha dunque fissato l’udienza nel merito sul ricorso per il 9 luglio. La rinuncia arriva dopo la comunicazione sull’ops del Mef lo scorso 30 maggio, “che ha chiarito i termini in cui si svolgeranno le attività di monitoraggio”, spiega la banca.
“Unicredit prende atto del tenore della risposta fornita dal Mef e in cambio ha ritirato la richiesta di misure provvisorie per consentire un dialogo costruttivo con il Mef – si legge nella nota –. Unicredit mantiene la propria posizione sul merito della golden power, ma ha chiesto che la sentenza del Tar del Lazio sia accelerata per fare definitiva chiarezza”.
L’udienza di oggi si è tenuta davanti la prima sezione del Tar del Lazio e aveva ad oggetto il Dpcm del 18 aprile 2025 relativo all’offerta di scambio sulla totalità delle azioni di Banco Bpm con il quale il governo aveva imposto paletti molto duri all’offerta nell’ambito della procedura di golden power, tra i quali l’obbligo per Unicredit di mantenere inalterato il livello di Btp in portafoglio, quello di non ridurre il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco Bpm e Unicredit, né il livello del portafoglio attuale di project finance di Banco Bpm e Unicredit in Italia. Infine Piazza Gae Aulenti dovrà cessare tutte le sue attività in Russia entro 9 mesi dal Dpcm, vale a dire entro gennaio 2026.
Le nuove tempistiche
Quella del 9 luglio è dunque la nuova data da segnare in rosso sul calendario, considerando che la sentenza del Tribunale amministrativo potrebbe essere fondamentale per capire quale sarà il destino dell’offerta. La settimana scorsa, parlando al consiglio nazionale della Fabi, il ceo di Unicredit Andrea Orcel aveva spiegato che: “L’aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm è un’operazione valida, però si scontra con visioni che la rendono de facto non economica. Per questo se il responso del Tar non arriverà in tempo, l’offerta potrebbe decadere”.
La sentenza del Tar arriverà comunque entro il 23 luglio, vale a dire entro il nuovo termine dell’offerta dopo lo slittamento concesso dalla Consob. Motivo per il quale Unicredit ha scelto di rinunciare alla sospensiva sui poteri speciali, mandando un segnale di apertura nel tentativo di trovare un compromesso.