Dopo la sospensione richiesta da Unicredit, la Consob ha ufficialmente bloccato per 30 giorni l’Ops su Banco Bpm, ordinando un supplemento informativo sui vincoli legati al golden power. Il provvedimento, adottato mercoledì 21 maggio a mercati chiusi, è motivato dalla necessità di aggiornare il prospetto alla luce di “fatti nuovi” emersi nel procedimento relativo a tali restrizioni, con possibili ripercussioni sul calendario dell’operazione, ora a rischio slittamento a luglio.
La sospensione, si legge nella delibera ufficiale dell’authority, è stata disposta ai sensi degli articoli 102 e 106, comma 4, del Tuf, e potrà essere impugnata davanti al Tar del Lazio entro 60 giorni dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale o dalla comunicazione agli interessati.
Ops Unicredit su Banco Bpm: perché la Consob ha deciso la sospensione
A innescare la sospensione è stato un carteggio tra Unicredit e la presidenza del Consiglio, notificato a Consob tra il 5 e il 9 maggio. In quei giorni, l’istituto guidato da Andrea Orcel ha presentato un’istanza di autotutela, chiedendo la riapertura del procedimento golden power avviato dal governo per vigilare su potenziali rischi per l’interesse nazionale.
Unicredit non rinuncia ai propri diritti ma contesta le attuali prescrizioni, ritenendo che:
- alcuni dati e informazioni forniti non siano stati valutati correttamente dall’amministrazione;
- alcuni punti del provvedimento siano formulati in modo ambiguo;
- il dispositivo attuale non sia compatibile con la tempistica e la struttura dell’Ops;
- e infine, che l’adempimento delle prescrizioni risulti di fatto impossibile, secondo quanto dovrebbe essere verificato dall’autorità di monitoraggio competente.
I vincoli contestati: liquidità, Anima e Russia
Nella comunicazione ufficiale, Unicredit evidenzia la natura eccezionale dei vincoli imposti, considerando che si tratta di una fusione domestica tra due banche italiane. Le prescrizioni governative, secondo la banca, incidono su aspetti cruciali:
- gestione della liquidità e delle attività creditizie del gruppo combinato post-operazione;
- limitazioni alla cessione di partecipazioni e alla gestione di asset in delega, come quelli affidati ad Anima Holding;
- attività della banca in Russia, ancora sotto osservazione per motivi di sicurezza nazionale e geopolitica.
Secondo la banca di Orcel, queste restrizioni potrebbero compromettere l’autonomia strategica e gestionale futura, fino a minare i principi di sana e prudente gestione.
Consob: servono chiarimenti per tutelare il mercato
Alla luce di questi elementi, Consob ha rilevato una situazione di incertezza che non consente al mercato di esprimere un giudizio consapevole sull’offerta. L’autorità ha quindi disposto la pubblicazione di un supplemento al prospetto per integrare e aggiornare le informazioni disponibili agli investitori. La sospensione dell’offerta è valida fino al 20 giugno 2025.
E ora? Non è escluso che, in parallelo, la banca possa riaprire il dialogo con altri attori strategici, come Mediobanca, per rafforzare la struttura dell’operazione.