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Trump si scontra con la Fed e Orban frena la Ue

Imagoeconomica

La sfida di Donald Trump, asserragliato alla Casa Bianca e ben deciso a non riconoscere il verdetto delle urne, comincia a provocare seri scompensi nel funzionamento dei mercati. Ieri, mentre il tycoon chiamava a raccolta i parlamentari più vicini (ricevendo un tiepido sostegno), i mercati hanno dovuto prendere atto del rifiuto di Stephen Mnuchin, segretario al Tesoro uscente, di prorogare i principali programmi di assistenza finanziaria varati insieme alla Federal Reserve al momento dello scoppio della pandemia.

IL TESORO USA CHIEDE INDIETRO I SOLDI, LA FED INSORGE

Anzi, il Tesoro ha chiesto indietro i soldi annunciando il ritiro delle garanzie statali su cinque piani di erogazione prestiti e due piani per l’acquisto di cambiali emesse dalle aziende. La Federal Reserve, che da mesi chiedeva di spostare in avanti in modo indefinito tutti gli strumenti di intervento d’emergenza, non l’ha presa bene ed ha diffuso un comunicato per rimarcare i pericoli di stress finanziario provocati dalla decisione della Casa Bianca. Il nuovo braccio di ferro non preoccupa più di tanto i mercati, anche perché in serata sono arrivate dal Congresso dichiarazioni concilianti sul nuovo piano di stimolo a famiglie e imprese colpite dalla pandemia. Ma il conflitto, che coincide con un inatteso aumento dei disoccupati, di sicuro non aiuta.

CALANO I PREZZI IN GIAPPONE, A NEW YORK CROLLA MACY’S

Contrastati stamane i mercati asiatici. Il Nikkei di Tokyo chiude in calo dello 0,3% nel giorno dell’innalzamento del livello di allarme sanitario nella capitale e della pubblicazione dei dati sull’inflazione. La demografia continua a far sentire i suoi effetti in Giappone: a ottobre i prezzi al consumo, depurati dal fresco, hanno registrato il calo anno su anno degli ultimi dieci anni (-0,7%). In questo clima si è chiude la visita del Cio per valutare l’ipotesi di far ripartire la macchina dei giochi olimpici nel 2021. Lo yen si indebolisce su dollaro dopo sei sedute consecutive di apprezzamento.

In rialzo l’Hang Seng di Hong Kong (+0,5%) e il Sensex di Mumbai (+0,3%); sulla parità il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen e il Kospi di Seul.

In calo stamane il future sull’indice S&P (-0,4%, ieri in chiusura +0,39%); Dow Jones +0,15%, Nasdaq +0,87%.

Macy’s -20%: continua la crisi del commercio tradizionale. Oggi si celebra il Black Friday di Amazon.

Continua la corsa dl bitcoin, salito oltre la vetta dei 18 mila dollari (+80% in meno di due settimane).

L’euro è in lieve apprezzamento sul dollaro, a 1,188. Lo scorso mese l’euro è stata la valuta più utilizzata nel mondo nei pagamenti transfrontalieri: non succedeva dal febbraio del 2013 che la valuta unica superasse il dollaro.

Il petrolio WTI è in calo dello 0,3%, a 41,6 dollari il barile: si avvicina la terza seduta consecutiva di rialzi. Stessa situazione per il Brent. La Libia fa sapere di essere arrivata a 1,25 milioni di barili di greggio esportato al giorno. In Cina, le scorte sono al 70,3% della capacità complessiva, in calo dai livelli record della precedente rilevazione (73%).

RECOVERY, NO DI UNGHERIA E POLONIA. LAGARDE: RIPRESA A RISCHIO

“Ungheria e Polonia hanno posto il veto alla decisione sul Recovery Fund e hanno detto chiaramente che non possono accettare la condizionalità sullo Stato di diritto: non possiamo inviare la proposta al Parlamento europeo”. Angela Merkel è asciutta nel raccontare l’esito del video summit tra i capi di Stato e di governo dell’Unione. Il Next Generation Eu da 750 miliardi e il Bilancio Ue 2021-2027 da 1.074 miliardi restano al palo, vittime del “no” di Viktor Orbàn e Mateusz Moraviecki alla scelta di legare il pagamento dei fondi al rispetto dello Stato di diritto. Lo stop, rileva davanti al Parlamento europeo Christine Lagarde, coincide con “la stagione più pericolosa”, che durerà “fino a quando i vaccini non saranno in fase avanzata e la ripresa potrà riprendere slancio”. Di qui l’appello ai governi perché “il pacchetto Next Generation diventi operativo senza indugi in modo da facilitare politiche fiscali espansive. Se questo non avverrà – ha proseguito Lagarde – i consumatori resteranno molto cauti in un ambiente altamente incerto”.

PIAZZA AFFARI DOPO QUATTRO RIALZI FRENA

Si è interrotta la striscia positiva di Piazza Affari: -0,45%, a 21.536 punti, dopo quattro sedute consecutive al rialzo. Restano più arretrati gli altri listini europei. Francoforte -0,85%. Il conglomerato tedesco Thyssengroup cede il 7,1% dopo aver dichiarato che avrà bisogno di tagliare altri 5mila posti di lavoro (oltre ai 6mila già annunciati) per mitigare l’impatto della crisi del coronavirus sull’attività dell’azienda.

A LONDRA LA POSTA FA BOOM

Londra -0,77%. British Royal Mail +8,1% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni per l’esercizio sulla scia di un incremento della domanda dei servizi di consegna grazie allo shopping online.

Parigi -0,67%. Vallourec, concorrente di Tenaris, crolla del 10% dopo i primi nove mesi. Madrid -0,57%.

Norwegian crolla del 15,0% dopo aver presentato istanza di fallimento.

ABB, società svizzera di engineering, è in calo del 2,7% dopo aver annunciato la vendita di tre controllate che generano 1,75 miliardi di dollari di vendite.

L’ORO SCIVOLA AI MINIMI, RIMBALZA LA LIRA TURCA

L’oro scivola in ribasso dello 0,7%, a 1.859 dollari, a ridosso dei minimi da quattro mesi. Dal picco record del 2020 ha perso il 10%.

Tra le monete si è messa in luce la lira turca, una delle valute emergenti più vendute nel corso del 2020 (-35% contro l’euro dal primo gennaio). La Banca centrale ha aumentato di 4,75 punti il tasso d’interesse di riferimento, portandolo dal 10,25% al 15%, nella sua prima riunione di politica monetaria sotto la guida del nuovo governatore Naci Agbal e dopo le dimissioni del ministro del Tesoro e delle Finanze Berat Albayrak, genero del presidente Recep Tayyip Erdogan, che si è così piegato al grande nemico, il mercato finanziario.

SPREAD A 118, IL DECENNALE SPAGNOLO VERSO IL TASSO ZERO

Finale di seduta sulla parità per i Btp, che si risollevano dai minimi della mattinata al termine di una sessione povera di spunti. Si riduce, in vista della festa del Ringraziamento, la liquidità sui mercati. Il movimento del mercato italiano ha ricalcato quello della curva tedesca, con lo scarto di rendimento tra decennali che termina a 118 punti base.

Ben comprata la carta spagnola: il tasso del decennale è sempre più vicino alla soglia psicologica dello zero, con un ritardo sulla Germania poco oltre i 60 centesimi.

INWIT SUPERSTAR SOTTO LA SPINTA DELL’IPO DI VANTAGE (VODAFONE)

Il titolo migliore di Piazza Affari è stato Inwit (+3,3%), in scia all’Investor Day di Vantage Towers, la società delle torri di Vodafone che ha presentato ieri la prossima Ipo, pari ad almeno 14 miliardi di sterline. Inwit, controllata da Tim e Vodafone, potrebbe, secondo Bloomberg, distribuire una cedola pari a 30 euro (+76%).

BLITZ DI SNAM IN DE NORA, LEADER DELL’IDROGENO VERDE

Bene anche Snam (+2%), che ha comprato il 33% del produttore di elettrodi De Nora dal fondo di private equity Blackstone. Il 100% della società è stato valutato 1,2 miliardi di euro. De Nora è attiva anche nelle tecnologie per l’idrogeno verde e per il trattamento delle acque. Per l’ad Marco Averà si tratta di una “opportunità unica” per rafforzare il ruolo di Snam nella transizione energetica. “La partnership con De Nora – aggiunge – ci permetterà di essere leader nello sviluppo dell’idrogeno verde, che sta diventando un elemento chiave della decarbonizzazione in Italia, in Europa e in molti paesi del mondo”.

Avanzano anche Italgas (+0,66%), A2A (+0,49%) ed Enel (+0,52%). Piatta Terna (+0,03%), dopo l’annuncio del piano industriale al 2025 che prevede una forte accelerazione degli investimenti nelle attività regolate in Italia.

STELLANTIS S’AVVICINA, CORRE FCA

Corre Fca (+2,07%) dopo l’annuncio che il 4 gennaio si terranno le assemblee per la fusione con Peugeot e la nascita di Stellantis.  Rialza la testa Diasorin (+1,59%). Fra le banche resta ben comprata Bper (+0,64%), in un contesto di debolezza per il settore. Le vendite colpiscono Amplifon (-3,74%); Prysmian (-2,68%); Banca Mediolanum (-2,52%) e Azimut (-2,38%).

RITRACCIA MEDIASET, AL VIA LA MEDIA HOLDING DELLA SERIE A

Fuori dal paniere principale ritraccia Mediaset, in calo del 2,51% dopo aver smentito di aver ricevuto lettere dal board di Vivendi indirizzate al cda del gruppo (come riportato da fonti stampa) nel tentativo di sanare i contrasti in corso da tempo.

Debole il calcio quotato: Juventus -1,45%, Roma -4,18%. L’assemblea della Lega Serie A ha accettato l’offerta congiunta di CVC, Advent e FSI che hanno messo sul piatto 1,7 miliardi di euro per il 10% della società che gestirà i diritti media del campionato di calcio.

LA PRIMA CASA SPINGE MUTUIONLINE (+6,2%)

Balzo di Mutuionline (+6,19%): secondo l’Osservatorio della società, a ottobre le richieste di mutui che hanno avuto come finalità l’acquisto della prima casa hanno raggiunto i massimi dal terzo trimestre dello scorso anno, al 47,4% del totale. Esprinet -3%: Irtop ha alzato il target price sul titolo a 11,26 euro, dai precedenti 8,26 euro. Technogym -4,5%: Stifel ha tagliato il rating a Hold, con target price a 9,30 euro.

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