X

Trump-Putin, telefonata “franca” senza risultati. Ue e Regno Unito rilanciano nuove sanzioni contro la Russia

Wikimedia Commons

Il terzo colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin si è concluso senza un reale avanzamento sul conflitto in Ucraina. Sebbene definito “intenso e assai franco” da entrambe le parti, l’incontro non ha prodotto né una tregua né una svolta diplomatica, lasciando aperti i nodi più complessi legati alle condizioni poste dalla Russia, che Kiev rifiuta categoricamente.

Posizioni diverse, stesse tensioni

Da una parte, Trump si è mostrato più ottimista, dichiarando che Russia e Ucraina “inizieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco” e avanzando la proposta di utilizzare il Vaticano come sede neutrale per futuri negoziati di pace. “Sarebbe un’ottima idea”, ha detto il presidente Usa, ammettendo tuttavia che “sono coinvolti ego molto grandi”.

Di tutt’altro tono è stato il discorso di Putin, che ha ribadito la fermezza della posizione russa: una tregua “può essere solo un passo verso la pace vera”, ma solo a condizione che l’Ucraina faccia concessioni che al momento respinge fermamente.

Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato apertamente Mosca, accusandola di “giocare a prendere tempo” per proseguire con la guerra e l’occupazione del territorio ucraino. Zelensky ha ribadito la necessità di portare al tavolo negoziale “proposte chiare e realistiche” e ha chiesto un rafforzamento delle sanzioni internazionali per aumentare la pressione sulla Russia: “Le sanzioni contano, e sono grato a tutti coloro che le rendono più tangibili per i responsabili della guerra”.

Le aspettative sulla telefonata erano basse: nessuno si aspettava una svolta improvvisa, quanto piuttosto una conferma delle divisioni. Sergey Markov, ex consigliere di Putin, ha riassunto così l’esito: “Trump chiedeva un cessate il fuoco. Putin lo ha respinto, insistendo che senza concessioni ucraine non ci sarà tregua”.

Nuove sanzioni contro Mosca da Ue e Gran Bretagna

Dopo il colloquio tra Trump e Putin, l’Unione europea ha aumentato il pressing sugli Stati Uniti, evidenziando che, nonostante l’apertura di Putin a un cessate il fuoco, la tempistica resta “incerta e sicuramente non imminente”. Kaja Kallas, presidente della Commissione europea, ha ricordato l’approvazione del 17° pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia, che colpisce quasi 200 navi della “flotta ombra” e include misure contro minacce ibride e violazioni dei diritti umani. “Più a lungo la Russia continuerà la guerra, più dura sarà la nostra risposta”, ha avvertito.

In parallelo, il governo britannico di Keir Starmer ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, in coordinamento con la Ue, in risposta ai massicci raid di droni russi sull’Ucraina.

Il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, si è detto scettico sulla reale volontà di pace di Putin: “Sta continuando a prendere tempo” e “per ora non si intravede un cessate il fuoco”. Pistorius ha sottolineato la necessità di sostenere l’Ucraina con forza e ha chiesto un inasprimento delle sanzioni: “Non tollereremo l’operato della Russia senza conseguenze”.

Kallas ha aggiunto che finora “non si sono viste serie pressioni su Mosca da parte degli Stati Uniti”, nonostante Trump abbia parlato di possibili “conseguenze forti” senza tregua. La Ue ora attende segnali concreti da Washington e prepara nuove misure per spingere la Russia verso un negoziato serio.

Related Post
Categories: Mondo