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Trump apre a un vertice con Zelensky e Putin: “Meglio un trilaterale”. Ue prepara piani per truppe in Ucraina

Imagoeconomica

Nuova proposta sul tavolo. Niente bilaterale tra Zelensky e Putin, ma un trilaterale con Donald Trump a fare da terzo uomo. È questa l’ipotesi lanciata dal presidente americano per provare a sbloccare la dinamica dei negoziati sulla guerra in Ucraina. “Potrebbe succedere”, ha detto in un’intervista al Daily Caller, precisando che un faccia a faccia diretto tra Mosca e Kiev, al momento, “non è pronto”.

“È come due bambini che si spingono in un parco giochi. Tu vorresti che smettessero, ma loro continuano. Alla fine, da soli, decidono di fermarsi. A volte devono lottare un po’ prima che accada” ha spiegato Trump, “questo va avanti da troppo tempo. Troppe persone sono morte”.

Aerei sì, soldati no

Trump ha intanto escluso categoricamente l’invio di truppe americane sul terreno, “non è la nostra guerra” ma ha aperto a un sostegno aereo, in coordinamento con gli europei, come garanzia di sicurezza per Kiev: “forse faremo volare un aereo ogni tanto. Sarebbe compito soprattutto degli europei, ma noi li aiuteremmo”. Una linea che si intreccia dunque con quella europea: supporto logistico e deterrenza, senza impegno diretto di fanteria americana.

Zelensky: “Putin si tirerà indietro di nuovo”

Da Kiev, però, prevale lo scetticismo. “Sono quasi passate le due settimane promesse da Trump – dal vertice in Alaska con Putin – per capire se Mosca è pronta alla pace. L’Ucraina è pronta, ma Putin si tirerà indietro di nuovo: è il suo sport preferito”, ha detto Zelensky. Il presidente ucraino ha chiesto una posizione più dura da parte del G20 e delle capitali europee, “l’unica che vuole la guerra è la Russia”.

Von der Leyen: “Piano preciso per le truppe Ue”

E l’Unione europea accelera. Ursula von der Leyen ha confermato che esiste “una tabella di marcia chiara” per il dispiegamento di truppe multinazionali in Ucraina come parte delle garanzie di sicurezza post-conflitto. “Le capitali europee stanno elaborando piani piuttosto precisi”, ha detto, aggiungendo che Trump ha già rassicurato sul sostegno americano. Poi l’avvertimento a Mosca, “Putin non è cambiato, è un predatore. Può essere fermato solo da una forte deterrenza”.

Bruxelles, intanto, prepara un maxi piano industriale per la difesa da 150 miliardi di euro. E sul fronte politico si va verso un nuovo vertice dei “volenterosi” a Parigi.

Dal vertice della Shanghai Cooperation Organization a Tianjin, Putin ha cercato di ribaltare la narrativa del conflitto, “non è stato un attacco russo, ma un colpo di stato sostenuto dall’Occidente”. Il Cremlino ha accusato le potenze europee di “ostacolare gli sforzi di Trump” e il portavoce Dmitrij Peskov ha ribadito che l’”operazione militare speciale” continuerà fino a quando Kiev non darà segnali di apertura.

La guerra sul campo prosegue senza sosta

Mentre la diplomazia prova ad aprire spiragli, la guerra non conosce pause. L’esercito ucraino ha liberato Myrne, vicino a Kupyansk, punto strategico nell’oblast di Kharkiv. Ma la città resta sotto assedio. 1.800 civili resistono senza gas, acqua né elettricità. A Odessa oltre 29 mila persone sono sprofondate nel buio dopo un attacco alle infrastrutture energetiche. A Zaporizhzhia, 391 raid russi in un solo giorno hanno provocato un morto e 37 feriti. E Zelensky promette “nuovi raid in profondità in Russia”.

Una partita su più tavoli

Washington spinge per il trilaterale, Bruxelles prepara truppe e deterrenza, Kiev rilancia l’offensiva, Mosca cerca ossigeno a est con Xi. La guerra continua a bruciare vite, ma la vera partita si gioca nei palazzi del potere. Se e quando i tavoli si uniranno, resta un’incognita. Intanto, per gli ucraini sotto le bombe, la pace resta una promessa ancora lontana.

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