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Trump: al via l’indagine per impeachment

È iniziata un’inchiesta formale di impeachment contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha annunciato Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera e terza carica dello Stato, che ha preso la decisione dopo mesi di resistenze, quando già parte del suo partito premeva per il grande passo, legando la richiesta alle indagini sul Russiagate condotte dal procuratore speciale Robert Mueller.

Per lungo tempo, Pelosi ha resistito alle richieste di mettere in stato di accusa il presidente, convinta che potesse trasformarsi in un boomerang per i democratici. Ma ora, di fronte al caso Ucraina e all’ammissione di Trump di aver fatto pressioni su Kiev per indagare il figlio di Joe Biden, la senatrice non ha avuto più dubbi.

In particolare, il Presidente è accusato di aver cercato di “arruolare” un governo straniero per ricevere un aiuto politico utile alla sua rielezione: quello di colpire il suo più probabile avversario alle urne, l’ex vicepresidente Biden appunto.

Trump è accusato anche di non aver voluto collaborare con il Congresso che chiedeva chiarezza sulla famigerata telefonata del 24 luglio scorso al leader ucraino Voldymyr Zelensky, quando almeno otto volte avrebbe chiesto di indagare per corruzione sulla società nel cui board sedeva il figlio dell’ex braccio dell’ex numero due dell’amministrazione Obama.

“Il presidente deve essere ritenuto responsabile” per il “suo tradimento alla sicurezza nazionale e all’integrità delle nostre elezioni”, ha detto Pelosi al Congresso. “Le azioni del presidente hanno violato la Costituzione. Nessuno è al di sopra della legge”.

Quando la notizia è stata diffusa, Trump aveva lasciato da qualche ora il Palazzo di Vetro, dove era intervenuto davanti ai leader mondiali dal palco dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Come al solito, il suo commento è stato affidato ad un tweet: “Un giorno così importante alle Nazioni Unite, un così grande lavoro e un così grande successo, e i democratici deliberatamente dovevano rovinare e sminuirlo con altre breaking news, con la spazzatura di una caccia alle streghe. Che brutta cosa per il nostro Paese!”.

Trump parla di “molestie ai danni del presidente”, di “caccia alle streghe, quando non hanno neanche visto la trascrizione” della telefonata con il leader dell’Ucraina. Poi nomina uno a uno quelli che ritiene i responsabili fra le fila dei democratici: “Pelosi, Nadler, Schiff e ovviamente Maxine Watres. Potete crederci?”.

Trump ha assicurato che renderà pubblica la trascrizione del colloquio con Zelenski per dimostrare che tra le mura dello Studio Ovale non si è consumato alcun tradimento. 

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