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Toshiba si fa in 3 per uscire dalla tempesta

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Toshiba si divide in tre. Il gigante dell’elettronica giapponese da tempo naviga in cattive acque e oggi ha annunciato un piano di scissione che punta a migliorare la profittabilità, ma anche a tacitare gli azionisti che da tempo contestano la governance del gruppo.

La mossa è parte di un progetto a medio termine che prevede entro il 2023 lo scorporo delle divisioni infrastrutture e apparati elettronici dal corpo centrale dell’azienda, che continuerà a occuparsi degli altri asset e della controllata Kioxia (produttrice di memorie per computer).

Il gruppo al momento è composto da sette divisioni e le sue attività spaziano dalle infrastrutture ai sistemi di trasporto, dalle forniture idriche ai sistemi fognari, passando per le centrali termiche e quelle nucleari, i semiconduttori e gli apparati elettronici.

Per diventare effettiva, la riorganizzazione dovrà essere approvata dall’assemblea generale. Il management spera così di rispondere alle richieste di trasparenza dei soci attivisti, entrati nel capitale dopo un aumento di capitale nel 2017.

Ma la battaglia sembra tutt’altro che finita: nove investitori che rappresentano il 30% del capitale hanno già detto al Financial Times che giudicano la tripartizione una soluzione insoddisfacente.

L’annuncio ufficiale del nuovo piano – scrive oggi il Nikkei – è arrivato dopo che Toshiba ha diffuso una relazione interna in cui ammette che quanto avvenuto durante l’assemblea dello scorso anno – quando alcuni dirigenti lavorarono con il ministero dell’Economia giapponese per esercitare pressioni sugli azionisti – è stato contrario all’etica azienda, anche se non alla legge.

Per quanto riguarda i conti, nel primo semestre dell’anno fiscale (aprile-settembre) Toshiba ha registrato un utile netto di 59,7 miliardi di yen (456,7 milioni di euro), in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando i profitti si erano fermati a 3,4 miliardi di yen (26 milioni di euro). I ricavi, invece, hanno raggiunto i 1.540 miliardi di yen (11,78 miliardi di euro).

Pochi giorni fa anche General Electric aveva annunciato una scissione in tre.

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