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Tobin Tax, 10 Paesi Ue firmano intesa politica: avvio nel 2016

FIRSTonline

Dieci Paesi dell’Unione europea hanno sottoscritto l’impegno politico di definire i contenuti precisi della Tobin Tax, la tassazione sulle transazioni di azioni e “alcuni derivati”, per ora non specificati. A firmare sono stati Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Slovacchia e Spagna. La Slovenia non ha preso invece alcun impegno, non perché si sia ritirata dalla “cooperazione rafforzata” sulla Tobin, ma perché in piena crisi di governo. 

I dieci Paesi hanno ammesso che sarà “necessario fare ulteriore lavoro tecnico”, ma hanno concordato che la Tobin Tax entrerà in vigore “al più tardi il primo gennaio 2016” e avrà un’attuazione “progressiva”, concentrata inizialmente sugli scambi di azioni e di alcuni prodotti derivati. Delle tappe successive non si sa ancora nulla.

Il breve documento pubblicato oggi non contiene alcun riferimento ai contenuti della Tobin Tax, ma si limita a citare la proposta della Commissione europea del febbraio 2013, che prevedeva un prelievo dello 0,1% sugli scambi di azioni e dello 0,01% sui derivati.

I dieci Paesi sottolineano l’impegno a “tenere conto” delle preoccupazioni dei paesi Ue che non partecipano alla Tobin Tax, fra cui Regno Unito, Lussemburgo e Olanda. D’altra parte, i governi francese e tedesco hanno spinto in queste ultime settimane per arrivare a tale impegno pubblico prima del voto europeo in modo da dare una risposta politica alle preoccupazioni delle opinioni pubbliche su quello che viene ritenuto uno sbilanciamento eccessivo in favore degli interessi delle banche aiutate massicciamente negli anni della grande crisi.
 

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