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Terna, primo semestre da record per gli investimenti (+26,6%), utile +7,9%. Guidance 2025 confermata

Terna

Terna accelera e chiude i primi sei mesi del 2025 con risultati economico-finanziari in netta crescita e un nuovo record storico negli investimenti. Il Gruppo ha infatti investito oltre 1,3 miliardi di euro nel primo semestre, segnando un +26,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, destinati allo sviluppo e alla sicurezza del sistema elettrico, oltre che alla transizione energetica. Nel solo secondo trimestre 2025 gli investimenti sono stati pari a 757,2 milioni di euro, con un balzo del 35,3% rispetto al secondo trimestre 2024.

A Piazza Affari, il titolo sale dello 0,47% a 8,46 euro per azione.

Terna: i conti dei primi sei mesi del 2025

Sul fronte dei ricavi, Terna ha raggiunto 1.894,2 milioni di euro nel primo semestre (+8%), grazie soprattutto alla crescita delle Attività Regolate, trainata dall’aggiornamento tariffario di trasmissione e dispacciamento, e al contributo delle Attività Non Regolate, in particolare dai gruppi Tamini e Brugg Cables. Nel secondo trimestre i ricavi sono saliti a 992,4 milioni, +10,7% rispetto allo stesso periodo 2024.

L’Ebitda si attesta a 1.359,8 milioni, in crescita dell’8,2% sul primo semestre 2024, sostenuto principalmente dalle Attività Regolate. Nel secondo trimestre l’Ebitda è salito del 12,5%, a 707,8 milioni. L’Ebit, a valle di ammortamenti e svalutazioni per 446,8 milioni, si attesta a 913 milioni (+9,2%).

Gli oneri finanziari netti sono aumentati a 76,4 milioni, in seguito a nuovi finanziamenti e a una riduzione dei proventi finanziari, parzialmente compensati da maggiori oneri capitalizzati. Il risultato ante imposte si attesta a 836,6 milioni (+8,3%), con imposte pari a 249,1 milioni (+9,6%) e un tax rate del 29,8%.

L’utile netto di Gruppo chiude a 587,7 milioni, in crescita del 7,9% rispetto al primo semestre 2024, con un incremento nel solo secondo trimestre del 12,9%, a 312,4 milioni.

Dal punto di vista patrimoniale, il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2025 è pari a 7.508 milioni, sostanzialmente stabile rispetto a fine 2024. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 11.969,8 milioni, in aumento per supportare la crescita degli investimenti.

Guidance confermata

Per il 2025, Terna conferma la guidance: ricavi per 4,03 miliardi di euro, un Ebitda pari a 2,70 miliardi di euro e un utile netto di Gruppo pari a 1,08 miliardi di euro. Con specifico riferimento al Piano Investimenti, il gruppo ha un target 2025 pari a circa 3,4 miliardi di euro. “Tali obiettivi saranno perseguiti mantenendo l’impegno a massimizzare la generazione di cassa necessaria ad assicurare una sana ed equilibrata struttura finanziaria”, si legge nel comunicato stampa.

Terna, nuove nomine nel Cda

Il Consiglio di amministrazione ha nominato Paolo Damilano come nuovo consigliere non esecutivo e indipendente, su proposta dell’azionista Cdp Reti Spa, e dopo il parere del Comitato Remunerazione e Nomine e l’approvazione del Collegio Sindacale. La nomina segue le dimissioni di Enrico Tommaso Cucchiani, comunicate al mercato il 28 maggio, dovute a nuovi impegni professionali.

Il Consiglio ha inoltre nominato Gian Luca Gregori, consigliere non esecutivo e indipendente, nuovo presidente del Comitato Remunerazione e Nomine, in sostituzione di Enrico Tommaso Cucchiani. Gregori era già membro del Comitato.

I commenti

“Chiudiamo la prima metà del 2025 con risultati positivi nei principali indicatori economico-finanziari, che confermano la solidità delle azioni strategiche intraprese e ci consentono di guardare con fiducia al perseguimento degli obiettivi indicati nell’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028 – ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna -. Anche nel secondo trimestre dell’anno è proseguita la forte accelerazione dei nostri investimenti. Gli oltre 1,3 miliardi di euro impegnati dall’inizio del 2025 testimoniano il valore strategico delle infrastrutture di rete di Terna, fondamentali per ridurre la dipendenza da fonti estere di approvvigionamento, aumentare il livello di sicurezza energetica nazionale ed abilitare la decarbonizzazione. Allo stesso tempo, continuiamo ad investire sull’attrazione di talenti e sulla formazione e sviluppo delle competenze delle nostre persone, affinché si sentano parte attiva nella gestione delle sfide che l’attuale complessità del sistema elettrico impone”.

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