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Terna: nuove tariffe dal 2016 e acquisizione rete elettrica Fs

Imagoeconomica

Con le delibere n. 583/15, n. 653/15, n. 654/15 e n. 658/15, l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha stabilito, per il periodo di regolazione 2016 – 2023, la remunerazione per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione, misura e dispacciamento dell’energia elettrica e la regolazione della qualità del servizio di trasmissione.

La durata del nuovo periodo regolatorio per la trasmissione elettrica è di 8 anni, dal 2016 al 2023, e si compone di due sottoperiodi di 4 anni: il primo (NPR1), dal 2016 al 2019, è caratterizzato da una sostanziale continuità metodologica con il passato; il secondo (NPR2), dal 2020 al 2023, prevede l’introduzione di un approccio nuovo, basato sul riconoscimento dei costi in rapporto alla spesa totale (TOTEX).

Il tasso di remunerazione base del capitale investito riconosciuto (WACC), passa dal precedente 6,3% al 5,3%, con un periodo regolatorio di 6 anni (2016-2021) e un aggiornamento del WACC entro novembre 2018, a valere per il periodo regolatorio 2019 – 2021, secondo regole predeterminate.

Sulla base delle decisioni adottate, Terna ha effettuato una stima preliminare del capitale investito netto riconosciuto ai fini regolatori (RAB 2016) pari a circa 13,8 miliardi di euro, esclusi gli asset acquisiti dal Gruppo Ferrovie dello Stato.  

Per beneficiare di questi incentivi, le opere dovranno essere inserite nel Piano di Sviluppo della rete del 2017, avere ottenuto il Decreto autorizzativo entro il 2015, registrare entro la fine del  2015 un avanzamento economico o contrattuale di almeno il 25% dei costi previsti e, infine, entrare in esercizio entro il 2019. L’AEEGSI ha infine previsto una graduale introduzione di incentivi basati su un approccio output-based.

I Lavori In Corso vengono esclusi per il futuro periodo 2016-2019 dal valore del capitale investito netto riconosciuto, ma viene introdotta la possibilità di capitalizzarne gli interessi passivi in corso d’opera unitamente ad una clausola di salvaguardia che riconosce, nei primi 4 anni del nuovo quadro regolatorio (NPR1), la remunerazione al tasso base (WACC) esclusivamente con riferimento ai Lavori In Corso iscritti a bilancio al 31/12/2015, fino all’entrata in esercizio dei relativi cespiti, nonché ai nuovi Lavori In Corso relativi agli investimenti che continueranno a beneficiare della maggiore remunerazione nel corso dei primi 4 anni nel limite dello specifico ammontare di Lavori In Corso al 31/12/2015, al netto della Sorgente-Rizziconi.  

Il cosiddetto time-lag, ovvero il ritardo con cui la tariffa remunera gli investimenti effettuati da Terna ed entrati in esercizio, si riduce di 12 mesi (la quota ammortamenti rimane a 24 mesi) e la compensazione prevista nel periodo regolatorio 2012-2015 viene eliminata (ma è confermata per i progetti entrati in esercizio nel periodo 2012-2014).

Con la nuova regolazione viene aumentata la vita utile riconosciuta ai fini regolatori delle linee di trasmissione dagli attuali 40, fino a 45 anni. Questo comporterà una riduzione degli ammortamenti riconosciuti, a fronte di un più lento degrado della RAB.

Riguardo ai costi operativi riconosciuti (opex), viene sostanzialmente confermata la metodologia di calcolo a partire dai costi effettivi del 2014, comprensivi di alcune rettifiche  e incrementi relativi alle maggiori efficienze conseguite nel terzo e quarto periodo regolatorio e lasciate temporaneamente in capo a Terna.

Il livello iniziale di costi operativi riconosciuti al 2016 sarà aggiornato ogni anno in base  all’inflazione e con una progressiva restituzione delle extra-efficienze dell’1% (X-factor), valido sia per la trasmissione che per il dispacciamento.  

La tariffa di trasmissione da monomia diventa binomia, con una componente tariffaria in energia (CTRE) destinata a coprire il 10% del costo del servizio ed una componente in potenza (CTRP) destinata a coprire il rimanente 90%. Viene abolito il preesistente meccanismo di garanzia dei ricavi ma, per effetto della nuova regolazione, l’esposizione complessiva dei ricavi di trasmissione al cosiddetto effetto volume appare complessivamente ridotta rispetto alla regolazione precedente.  

La qualità del servizio sarà disciplinata, come nella precedente regolazione, con meccanismi di premi/penalità, ma con obiettivi ancora più sfidanti.

Come effetto delle delibere citate, Terna stima in via preliminare che il totale dei ricavi tariffari (comprensivi dei ricavi per le attività di trasmissione e di dispacciamento), esclusi gli asset FS recentemente acquisiti,  per il 2016 sarà pari a circa 1,8 miliardi di euro.

L’acquisizione della rete in alta tensione del Gruppo Ferrovie dello Stato presenta l’opportunità per  Terna di una combinazione fra Attività Regolate e Attività Non Regolate. La transazione infatti, come menzionato nel comunicato stampa del 9 dicembre scorso, prevede anche il trasferimento di Attività Non Regolate che nel 2014 hanno generato 5,6 milioni di euro di ricavi.

Riguardo agli investimenti incentivati, con il nuovo quadro regolatorio vengono eliminati per i nuovi progetti gli incentivi di categoria I2 (1,5%) e I3 (2%) e viene introdotto un incentivo pari all’1% per entrambe le nuove categorie I-NPR1 e O-NPR1.

Riguardo alle Attività Regolate, i 674 milioni di euro di RAB riconosciuti dalla delibera AEEGSI n. 517/2015 alla rete FS cominceranno a generare una remunerazione piena a partire dal 2017; di questi, 149 milioni di euro di RAB potranno beneficiare di un incentivo pari all’1,5% per 12 anni.  

Si tratta, quindi, di un’operazione di carattere strategico, poiché consente a Terna di mantenere il profilo di rischio basso che caratterizza i suoi investimenti e si inserisce nello stesso quadro regolatorio della rete pre-esistente.  

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