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Tenaris: utili quintuplicati e ricavi raddoppiati. TotalEnergies svaluta 4,1 miliardi in bilancio

Imagoeconomica

Tenaris ha chiuso il primo trimestre con profitti quasi quintuplicati e sopra le stime (503 milioni di dollari da 101 milioni dell’anno scorso, contro i 389 milioni attesi dal consensus) e ricavi raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (2,367 miliardi, +100% anno su anno e +15% rispetto ai tre mesi precedenti, contro stime per 2,33 miliardi), in scia all’aumento dei prezzi Octg (oil country tubular goods) in Nord America e all’aumento delle consegne di line pipe (i tubi da trasporto) in Europa e Sud America.

“L’invasione russa dell’Ucraina e le sanzioni che sono state imposte agli individui russi, aziende e istituzioni russe hanno cambiato l’outlook dell’energia in tutto il mondo“, con prezzi e costi in rialzo e livelli di produzione di petrolio e gas che “non tengono il passo con la domanda globale e le scorte sono a livelli bassi”, commenta Tenaris.

Nel trimestre l’Ebitda è stato di 627 milioni, +220% anno su anno e +30% rispetto ai tre mesi precedenti, visto che l’aumento dei prezzi ha più che compensato i rialzi dei costi dell’energia e delle materie prime. Il margine Ebitda è stato del 26,5% (da 16,6% nel primo trimestre 2021 e 23,5% nel quarto trimestre), mentre l’utile operativo di 484 milioni (da 52 milioni nel primo trimestre 2021).

Tenaris ha deciso di interrompere l’attività di attrezzature industriali in Brasile, che ha registrato un Ebitda in perdita di 14 milioni di dollari, compresi gli accantonamenti per l’interruzione dei contratti di lavoro. La società ha registrato un onere di 15 milioni di dollari legato alla perdita di valore della quota del 49% nella joint venture con Severstal in Russia.

“I risultati del primo trimestre sono sopra le attese grazie a migliori margini. Il free cash flow è debole, ma l’outlook è molto solido e superiore alle attese” commentano gli analisti di Equita, sottolineando che “L’Ebitda (627 milioni, +220% anno su anno e +30% rispetto ai tre mesi precedenti) è stato del 10% superiore alle attese” e che “i risultati hanno beneficiato di un forte miglioramento dei prezzi (+41% anno su anno e +12% trimestre su trimestre contro il +7% atteso), con volumi in crescita”.

“Assumendo una crescita del fatturato del 10% su base sequenziale nel secondo trimestre e un Ebitda margin del 27%, l’Ebitda del secondo trimestre dovrebbe collocarsi a circa 700 milioni, superiore sia rispetto alla nostra stima (611 milioni) sia al consensus (617 milioni)”, sottolinea ancora Equita.

Tenaris, più nel dettaglio, ha fatto sapere che il risultato operativo da prodotti e servizi tubolari ammonta a un guadagno di 471 milioni di dollari, rispetto a un guadagno di 245 milioni nel trimestre precedente e di 38 milioni nello stesso periodo del 2021. Le vendite nette di prodotti e servizi tubolari sono aumentate del 15% rispetto al trimestre precedente e del 104% su base annua a 2,203 miliardi di dollari. I volumi sono aumentati del 3% su base sequenziale e del 45% su base annua, mentre i prezzi medi di vendita sono aumentati del 12% rispetto ai tre mesi precedenti e del 41% su base annua. In Nord America le vendite sono aumentate del 20% su base sequenziale, grazie a prezzi piu’ elevati in tutta la regione, cosa che riflette l’aumento dell’attivita’ di perforazione e il calo dei livelli delle scorte del mercato con volumi stagionalmente piu’ alti di Octg (oil country tubular goods) in Canada.

In Sud America le vendite sono aumentate del 2% su base sequenziale e in Europa i ricavi sono aumentati del 39% grazie alle vendite di line pipe offshore al progetto Sakarya in Turchia e ai prezzi piu’ elevati sulle vendite di tubi meccanici ai distributori. In Medio Oriente e Africa le vendite sono diminuite del 13% e rimangono a livelli bassi, in particolare in Kuwait, dove il passaggio a un nuovo contratto e’ ancora in sospeso, e con vendite minime di line pipe offshore in Africa e di Octg in Qatar

Nel II trimestre attesa ulteriore crescita delle vendite in Medio Oriente e Sud America

Nel secondo trimestre il gruppo produttore e fornitore di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas  revede free cash flow positivo e un’ulteriore crescita delle vendite, con maggiori volumi in Medio Oriente e Sud America, e margini stabili con prezzi più alti che compensano l’aumento dei costi. Nella seconda metà dell’anno, è prevista un’ulteriore crescita delle vendite e i margini dovrebbero rimanere intorno allo stesso livello del primo semestre.

A Piazza Affari il titolo Tenaris quota nel pomeriggio attorno ai 14 euro, con un rialzo dello 0,29% dopo un picco a 14,75 euro.

La francese TotalEnergies accusa il colpo delle sanzioni russe

Percorso diverso per la società francese TotalEnergies che ha annunciato una svalutazione di 4,1 miliardi di dollari nel suo bilancio a causa delle sanzioni russe che hanno portato a difficoltà con il suo massiccio progetto Arctic LNG2, come si legge in un comunicato.

TotalEnergies ha deciso di non contabilizzare più riserve accantonate  per il progetto Arctic LNG 2, “vista l’incertezza creata dalle sanzioni tecnologiche e finanziarie sulla capacità di realizzare il progetto Arctic LNG 2 attualmente in costruzione e il loro probabile inasprimento con l’aggravarsi del conflitto ”, ha affermato la società in un comunicato stampa.

La società ha anche rilevato “rischi aggiuntivi” emersi l’8 aprile con nuove sanzioni dell’Unione Europea che vietano l’esportazione dai paesi dell’UE di beni e tecnologie da utilizzare nella liquefazione del gas naturale a vantaggio di una società russa.

“Di conseguenza, TotalEnergies ha deciso di registrare nei suoi conti, al 31 marzo 2022, una svalutazione di 4,1 miliardi di dollari, in particolare per quanto riguarda Arctic LNG 2“, dice TotalEnergies. Il partner di TotalEnergies in Arctic LNG 2 è la russa Novatek, con TotalEnergies che rappresenta una quota del 10%. Novatek, che esporta gas liquido, è una delle poche società che ancora possono sfuggire allo schema “Rubli per gas”.

La decisione finale di investimento per questo progetto è stata presa nel 2019. Il progetto avrebbe avuto una capacità di produzione di 19,8 milioni di tonnellate all’anno e si prevedeva di esportare il suo primo carico di LNG  entro il 2023.

TotalEnergies ha rifiutato di ritirarsi dai progetti affiliati alla Russia mentre le supergiganti BP, Exxon e Shell si sono piegate alle pressioni e alle sanzioni occidentali. Tuttavia, ora è chiaro con la compromissione che l’Arctic LNG 2 ha un futuro molto incerto, colpendo il gigante petrolifero francese.

All’inizio di questa settimana, Technip Energies, l’appaltatore  europeo per Arctic LNG 2, ha dichiarato, in una informativa sugli utili agli investitori,  che le sanzioni stanno influenzando il ritmo di lavoro sul progetto, ma che Technip “è rimasta impegnata”.

Technip ha affermato che “si aspetta ancora che la posizione patrimoniale del progetto e le protezioni contrattuali siano sufficienti per adempiere agli obblighi contrattuali” in conformità con le sanzioni.

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