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Telecom Italia: pesano Iliad e addio al roaming

Telecom Italia ancora sotto pressione in Borsa, dopo il tonfo della chiusura di ieri a -3,8%. E l’amministratore delegato Flavio Cattaneo gioca la carta della sicurezza: “L’ingresso di Iliad in Italia non ci preoccupa: l’Italia è un mercato molto diverso dalla Francia. Basti pensare che oggi il ricavo medio per cliente in Francia più alto del nostro”.
Secondo Cattaneo la differenza fra mercati è anche nelle modalità di acquisizione di nuovi clienti: “In Italia abbiamo la legge Pisanu sull’antiterrorismo che impone l’identificazione dell’intestatario delle sim attraverso carta di identità, in Francia no; e questo è ovviamente qualcosa di cui tenere conto”, ha aggiunto Cattaneo.

Soprattutto, l’Ad ricorda:”Noi proseguiamo nel nostro lavoro e i risultati di Tim nel trimestre in corso sono molto positivi, sia per quanto riguarda il margine EBITDA sia per la top line: a oggi, le acquisizioni nel trimestre nel fisso crescono significativamente rispetto allo scorso anno. Sono dati importanti che rafforzano la nostra posizione”, ha concluso Cattaneo.

Il titolo, però, continua a scendere (-4% nell’ultimo mese) e oggi viaggiava a -0,7545 euro (-0,53%) per poi recuperare e di nuovo riscendere. Al di là delle oscillazioni di giornata, tuttavia, a influenzare la propensione alla vendita degli operatori non è solo il rischio rappresentato dalla scesa in campo di Iliad, dei suoi obiettivi di penetrazione sul mercato italiano e dalla sua politica notoriamente aggressiva sui prezzi. A determinare le vendite sugli ex monopolisti Tlc europei (non solo Telecom) è stata la decisione Ue di rivedere il progetto iniziale di riduzione dei costi del roaming (l’utilizzo di reti di altri operatori per le chiamate dall’estero) e di procedere direttamente all’abolizione del roaming dal giugno 2017, con un effetto più strutturale rispetto alle indicazioni iniziali, che prevedevano un limite di 90 giorni al costo zero.

In pratica la nuova soluzione annunciata lunedì e confermata anche oggi dal presidente della Commissione Jean Claude Juncker (sarà “mantenuto lo stop alle tariffe roaming” previsto da giugno 2017 ha detto stamattina, mercoledì, nel suo discorso sull’Unione. “Ognuno deve sentirsi a casa propria” anche quando viaggia nell’Unione europea), rischia di comprimere ulteriormente il fatturato delle compagnie di Tlc. “Il problema di uno scenario di roaming con zero-costi è rappresentato dai potenziali arbitraggi che si creano tra Paesi con tariffe diverse fra loro”, hanno spiegato gli analisti di Banca Akros. E non è un caso che, sempre lunedì, l’indice Euro Stoxx tlc abbia lasciato sul campo l’1,65%.

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Categories: Finanza e Mercati