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Tajani abbaia ma non morde mai e adesso abbassa la guardia anche sul Mes: “Non è una priorità”

Imagoeconomica

Il ministro degli Esteri e leder di Forza Italia Antonio Tajani ci ha abituato da tempo ad alzare la voce e poi a tornare velocemente a cuccia. E ora lo fa perfino sul MES. Di fronte all’offensiva del leader leghista Matteo Salvini, che ha rimandato al mittente il pressing dell’Eurogruppo perché l’Italia si decida a ratificare il nuovo MES, Tajani s’è limitato a dire: “Per noi non è una priorità, ora la priorità è costruire la pace”: Ma dove sta scritto che l’impegno per la pace costringa ad abbassare il tiro sul MES? Certo la logica di maggioranza impone compromessi, ma non ci si può sempre arrendere senza combattere, soprattutto su temi di vitale importanza come quelli europei. La mancata ratifica del MES offusca l’immagine europea dell’Italia e la isola e non c’è da stupirsi se la Polonia rischi di scalzare il nostro Paese nel terzetto di testa che guida la Ue. La foto di Macron, Scholz e Draghi sul treno per Kiev è rimasta iconica ma quella con Meloni a fianco dei leader di Francia e Germania non c’è e forse Tajani dovrebbe chiedersi perché. E dovrebbe anche chiedersi come mai Salvini, pur avendo raccolto alle ultime elezioni politiche un pugno di voti in più di Forza Italia, conti molto più di lui e condizioni fortemente la premiership di Giorgia Meloni. Si comprende allora perché di frequente filtrino i segnali di insoddisfazione di Marina Berlusconi, che continua a finanziare il partito fondato da sua padre, verso la debolezza della leadership di Forza Italia. Tajani, sveglia.

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Categories: Politica