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Stellantis anticipa i conti: perdita netta di 2,3 miliardi nel primo semestre 2025, consegne in calo e dazi Usa per 300 milioni

Imagoeconomica

A sorpresa, Stellantis ha diffuso questa mattina i risultati preliminari del primo semestre 2025, anticipando di oltre una settimana la pubblicazione ufficiale fissata per il 29 luglio. Le stime, ancora non sottoposte a revisione contabile, delineano un quadro operativo appesantito da costi straordinari, pressioni normative e sfavorevoli movimenti valutari.

Per il primo semestre, il gruppo automobilistico prevede un calo del fatturato a 74,3 miliardi di euro, ben al di sotto degli 85 miliardi registrati nei primi sei mesi del 2024. Il risultato netto vira in negativo, con una perdita di 2,3 miliardi, a fronte di un utile di 5,6 miliardi nello stesso arco temporale dell’anno scorso. L’utile operativo rettificato (AOI) è stimato in 500 milioni di euro.

Sulla redditività hanno pesato oneri straordinari per 3,3 miliardi di euro, al lordo delle imposte e al di fuori dell’Aoi, legati a svalutazioni di asset, cancellazioni di progetti industriali, ristrutturazioni e agli effetti della recente revisione del regolamento Cafe negli Stati Uniti. Un impatto che ha inciso profondamente sull’equilibrio economico del semestre.

Ulteriori pressioni sono arrivate dall’aumento dei costi industriali, da un mix geografico meno favorevole e dall’impatto negativo dei cambi, tutti elementi che hanno contribuito a comprimere i margini.

Dal 30 aprile, Stellantis ha sospeso la propria guidance finanziaria, lasciando agli analisti il compito di orientare le aspettative di mercato. La decisione di anticipare la pubblicazione dei dati appare quindi come un tentativo di ridurre l’incertezza, in un contesto aggravato dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e dalla fase di transizione industriale in atto, in particolare in Europa.

Il titolo in Borsa

I trend operativi sotto le attese degli analisti hanno pesato sulla seduta odierna di Stellantis: a Piazza Affari il titolo ha viaggiato in calo sin dall’apertura salvo poi invertire la rotta e scattare in prossimità della chiusura, avanzando dell’1,54 per cento.

Consegne globali in calo del 6%, giù il Nord America

Nel secondo trimestre del 2025, Stellantis ha consegnato 1,4 milioni di veicoli a livello globale, registrando una flessione del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A zavorrare i volumi sono stati principalmente due fattori: da un lato, le interruzioni produttive legate ai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, dall’altro, la fase di transizione di numerosi modelli in Europa, con diversi lanci in corso o attesi nei prossimi mesi.

Il calo più marcato ha riguardato il Nord America, dove le consegne sono diminuite di circa 109 mila unità, pari a una flessione del 25% su base annua. La stretta protezionistica varata da Washington ha inciso in modo significativo, penalizzando in particolare i veicoli importati. A questo si è aggiunta una frenata nelle vendite alle flotte aziendali, altro segmento chiave del mercato.

Le vendite complessive nella regione nordamericana sono arretrate del 10% rispetto al secondo trimestre 2024. Stellantis segnala, però, alcuni elementi di tenuta. Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste sostanzialmente stabili e, soprattutto, i due marchi di punta – Jeep® e Ram – hanno fatto segnare una crescita combinata del 13% anno su anno, a conferma della loro resilienza in un contesto complesso.

Europa in transizione, crescono le “Smart Car”

Anche in Europa allargata il trimestre è stato difficile. Le consegne sono scese del 6% (-50 mila unità), soprattutto a causa della fase di transizione tra vecchi e nuovi modelli. La pausa produttiva della Fiat 500 con motore a combustione interna, in attesa della nuova versione mild-hybrid, ha avuto un impatto evidente.

C’è però un dato incoraggiante che riguarda Citroën C3, C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda. Le quattro nuove “Smart Car” hanno registrato un aumento del 45% delle consegne nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre dell’anno, per un totale di 25 mila unità aggiuntive.

La vera nota positiva arriva dalle cosiddette “altre regioni”, dove le consegne sono cresciute complessivamente del 22% (+71 mila unità). In Medio Oriente e Africa l’aumento è stato del 30%, grazie al boom in Turchia e ai segnali positivi da Egitto, Algeria e Marocco. In Sud America, dove Stellantis mantiene la leadership di mercato, le consegne sono salite del 20%, con forti incrementi soprattutto in Brasile e Argentina.

Dazi Usa: 300 milioni di euro già pagati

L’impatto delle nuove tariffe statunitensi sull’importazione di veicoli ha già pesato per circa 300 milioni di euro nel secondo trimestre. E la stima non tiene conto della perdita di produzione già messa in conto da Stellantis per il prosieguo dell’anno.

Il gruppo ha avviato un piano di risposta che prevede un riequilibrio della produzione tra le varie aree geografiche, ma i benefici – spiega l’azienda – saranno visibili solo a partire dalla seconda metà del 2025.

Attesa ripresa nella seconda parte dell’anno

Nonostante le difficoltà, Stellantis guarda con cauto ottimismo al secondo semestre. L’avvio della produzione dei nuovi modelli, l’accelerazione delle piattaforme Smart Car e i primi effetti delle misure di efficienza già messe in atto dovrebbero contribuire a migliorare i risultati nei prossimi mesi.

Resta però un’incognita il contesto macroeconomico e geopolitico, a partire dai dazi Usa, il cui impatto sarà ancora rilevante anche nel secondo semestre.

Il 29 luglio i dati ufficiali

I risultati completi e certificati del primo semestre 2025 saranno resi noti il 29 luglio. Nel pomeriggio di oggi è invece il cfo di Stellantis Doug Ostermann terrà una conference call per discutere i dati finanziari preliminari del primo semestre 2025 e rispondere alle domande degli analisti.

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Categories: Economia e Imprese