X

Serie A: Inter, Atalanta e Lazio cominciano con tre vittorie

Twitter

Le grandi fanno all-in. Inter, Atalanta e Lazio vincono le rispettive partite contro Genoa, Torino ed Empoli e lanciano così un messaggio forte e chiaro a tutto il campionato: la lotta al vertice, mai come quest’anno, si preannuncia combattutissima. I tre successi in questione però hanno poco in comune se non i punti, alla luce delle prestazioni molto diverse tra loro, alla luce di un’Inter che ha letteralmente passeggiato, di una Lazio che ha espugnato Empoli non senza soffrire, di un’Atalanta che ha strappato il biglietto vincente solo in pieno recupero. Vittoria in scioltezza dunque per la squadra di Inzaghi, padrona del campo dall’inizio alla fine contro un Genoa decisamente arrendevole. La fragilità dell’avversario non deve però sminuire la prestazione dei nerazzurri, capaci di dominare il match sin dai primi minuti, anche grazie all’entusiasmo di un San Siro quasi pieno (per la capienza possibile, chiaramente), per nulla demotivato dagli addii di Conte, Hakimi e Lukaku.

L’Inter ha ringraziato con una splendida prestazione, favorita dal gol spacca-equilibrio di Skriniar, che ha indirizzato la partita dopo appena 6’. Neanche il tempo di incassare l’1-0 che il Genoa ha subito il secondo, questa volta grazie a un bel tiro dalla distanza di Calhanoglu, autore anche dell’assist sulla rete precedente dello slovacco (14’). E così la gara d’apertura della Serie A s’è trasformata quasi subito in un’esibizione, con i nerazzurri a tentare giocate, divertirsi, segnare ancora. Lo hanno fatto Vidal al 74’ e Dzeko all’88’, avrebbero potuto farlo ancora con il bosniaco (per lui anche una traversa), Calhanoglu e Perisic (gol annullati per fuorigioco). A dire il vero pure il Genoa ha avuto le sue occasioni, ma Kallon e Sabelli hanno dimostrato di avere poco feeling con la rete, permettendo ad Handanovic di chiudere la prima stagionale da imbattuto. Il poker dà serenità a tutto l’ambiente, che ora potrà concentrarsi sul mercato prima di affrontare il Verona nell’anticipo di venerdì prossimo (Correa è tornato in pole dopo l’infortunio di Thuram, che ha accusato un problema ai legamenti collaterali del ginocchio durante il match di Bundesliga), ma non c’è dubbio che l’esame, per quanto non proibitivo, sia stato superato a pieni voti.

“Abbiamo cominciato nel migliore dei modi davanti ai nostri tifosi che sono potuti tornare allo stadio, meglio di così non potevamo iniziare – il commento soddisfatto di Inzaghi -. Calhanoglu è un grandissimo giocatore, unisce qualità e quantità, ha corso tantissimo ma sarebbe riduttivo parlare solo di lui: hanno fatto tutti bene. Ora arriverà un nuovo attaccante, possibilmente uno che possa fare gol importanti”. Anche per Maurizio Sarri si è trattato di un sabato sera di festa, seppur con qualche patema in più del previsto. Del resto avevamo anticipato già ieri come l’Empoli avesse tutte le carte in regola per creare problemi, dopodiché lo stesso tecnico laziale aveva ammesso che i suoi erano ancora lontani dalla forma migliore. I biancocelesti dunque possono gioire, perché questi 3 punti, alla luce di tutto ciò, sono decisamente importanti. Il gioco si è visto a tratti e alle belle trame offensive, che hanno portato in dote i tre gol di Milinkovic-Savic (6’), Lazzari (31’) e Immobile (41’ su rigore), si sono alternate diverse sbavature in fase difensiva, tanto che se i toscani si sono limitati a colpire col solo Bandinelli (4’) lo si deve soprattutto a Reina, a uno splendido salvataggio sulla linea di Luiz Felipe e alla traversa del Castellani.

“Io non posso volere tutto subito, ma ho detto che voglio arrivare vicino alla perfezione – ha ribadito Sarri -. Siamo una squadra in costruzione e  l’Empoli è stato un avversario difficile, nei primi 20′ eravamo intimoriti, poi abbiamo fatto bene per più di un’ora. Nel finale siamo andati di nuovo in affanno anche a causa del clima, con questo caldo si gioca una parodia del calcio. Sono comunque soddisfatto di essere uscito con 3 punti contro una squadra brillante”. Lo stesso può dire Gasperini dopo aver espugnato la Torino granata in pieno recupero, quando il pareggio sembrava ormai cosa fatta. Anzi, se c’era una squadra più in palla si trattava proprio del Toro di Juric, galvanizzato dal gol di Belotti (79’) e vicino addirittura al sorpasso con un gran tiro di Verdi, uscito di un soffio rispetto alla porta di Musso. Ma l’Atalanta, si sa, non muore mai, nemmeno quando le gambe girano meno del solito, fiaccate dall’assenza di titolari inamovibili come Freuler, De Roon, Toloi e Zapata. All’inizio brillantissimo impreziosito dallo splendido gol di Muriel (6’) non è infatti seguita una prestazione in stile Dea, tanto che i granata, intimoriti e spuntati nella prima parte di gara, hanno preso coraggio strada facendo, prima spaventando Musso a più riprese, poi colpendolo con un pallonetto beffardo firmato da Belotti e Maehle, la cui deviazione s’è rivelata decisiva.

Là però Gasperini ha tirato fuori l’ennesimo coniglio dal suo cilindro infinito, inserendo Roberto Piccoli, l’anno scorso in prestito allo Spezia, al posto di Gosens: proprio il giovanissimo attaccante, 21 anni a gennaio, ha finito per decidere il match, sfruttando un clamoroso buco lasciato dal Toro e battendo Milinkovic-Savic per il 2-1 finale (93’). “Sono tre punti molto buoni, ma non credo che meritassimo di vincere – ha ammesso Gasperini -. Ci è andata bene, è stata una partita difficile, siamo stati molto sottotono, sulle seconde palle loro sono stati troppo pericolosi. Sono stati più reattivi e pronti di noi, ora abbiamo bisogno di recuperare qualche giocatore”. Intanto però il primo successo stagionale è in saccoccia, proprio come per Inter e Lazio (e Sassuolo, ieri vittorioso a Verona per 3-2). Tutte squadre che oggi, tra una telefonata di mercato e l’altra, potranno rilassarsi sul divano e guardare le concorrenti senza patemi.

Related Post
Categories: Sport