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Samsung, utile record +58,6% grazie a chip e smartphone. Per Huawei ricavi e profitti in picchiata

Pixabay

Samsung Electronics chiude il primo trimestre del 2022 con un utile record di +58,57% e con i migliori utili operativi (+50,5% sull’anno precedente) da inizio 2018 grazie alla solida domanda di microprocessori, smartphone e dispositivi mobili. Il gruppo coreano è voltato a 14.100 miliardi di won (11,1 miliardi di dollari), oltre i 13.200 miliardi attesi dagli analisti.

Percorso inverso invece per il concorrente cinese Huawei che ha visto crollare ricavi e profitti a causa delle sanzioni Usa.

Samsung: vola la domanda di chip e server

Il colosso sudcoreano, in un avviso di Borsa, ha anche messo in guardia dalla persistenza della carenza di componenti nella seconda metà dell’anno, unita però a una relativamente solida domanda di chip e server.
La divisione DX (Device eXperience) ha registrato i ricavi più alti dal 2013, mentre la divisione DS (Device Solutions) ha registrato un massimo storico per i ricavi trimestrali.

“Anche se è probabile che le incertezze relative all’ambiente macroeconomico e alle questioni geopolitiche siano destinate a permanere, la società darà la priorità all’aumento della parte dei processi avanzati per la produzione di componenti“, si legge nella nota.

Le vendite aggiornano i massimi di sempre

Le vendite salgono del 18,9%, a 77.700 miliardi di won, aggiornando i massimi di sempre e per il terzo trimestre di fila sopra quota 70.000 miliardi.

I profitti del business dei microprocesori sono saliti a 8.450 miliardi, più del doppio dei 3.360 miliardi di 12 mesi fa, alimentati dalle vendite record nel settore dei server. L’utile operativo dell’attività di telefonia mobile e rete di Samsung è di 3.800 miliardi, in calo sui 4.400 miliardi del primo trimestre 2021.

Samsung ha incrementato la produzione della sua serie Galaxy A di fascia medio-bassa nella prima parte del 2022 per competere in modo più aggressivo nel segmento, lanciando al contempo la serie di punta Galaxy S22: mosse che hanno contribuito ad aumentare la quota di mercato degli smartphone al 24% durante il periodo dal 22% di 12 mesi fa, dice una nota.

Huawei riduce l’utile del 67%. Pesano sanzioni e investimenti Usa

L’utile di Huawei Technologies Co. è sceso di circa il 67% nel primo trimestre poiché il colosso cinese delle apparecchiature per le telecomunicazioni ha continuato a risentire per le paralizzanti sanzioni commerciali e gli investimenti statunitensi. Le entrate sono diminuite del 14% a 131 miliardi di yuan ($ 19,8 miliardi) nei tre mesi fino a marzo, dice una nota della società. Il margine di profitto netto si è ristretto al 4,3%, che si traduce in 5,6 miliardi di yuan. Ciò si confronta con un margine dell’11,1% e un utile netto del 16,9 di un anno prima.

Sebbene Huawei non abbia fornito una ragione per il crollo degli utili, il suo profitto è stato colpito dal calo delle vendite e dall’aumento delle spese di ricerca e sviluppo, secondo quanto riporta Bloomberg. La società ha stanziato il 22,4% delle sue vendite del 2021 per sviluppare chip, apparecchiature per le telecomunicazioni e smartphone che potrebbero essere esenti dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

“Abbiamo aumentato ancora una volta il nostro investimento in ricerca e sviluppo per sfruttare lo slancio della nostra innovazione e creare nuovo valore per i clienti”, ha affermato il presidente a rotazione Ken Hu. “Nel 2022, ci troviamo ancora di fronte a un ambiente imprenditoriale impegnativo e complicato”.
L’utile dell’azienda nel 2021 è aumentato del 76% nonostante il calo delle vendite. L’anno scorso ha guadagnato 61 miliardi di yuan di reddito netto aggiuntivo dopo aver venduto il sottomarchio di smartphone Honor e un’unità server x86 a consorzi sostenuti dal governo.

Borse Asia in positivo

Malgrado i conti record, i titoli Samsung hanno registrato cedimenti nel corso della seduta alla Borsa di Seul per poi quotare nella tarda mattinata italiana vicino alla parità, a 1,278 dollari (+0,08%).
Nonostante le tensioni belliche, le principali borse di Asia e Pacifico hanno chiuso in rialzo a partire da Tokyo (+1,75%), con lo yen in calo oltre le 130 unità per dollaro.
Bene anche Taiwan (+0,71%), Seul (+1,08%), Sidney (+1,32%), Hong Kong (+0,54%), Shanghai (+0,21%) e Mumbai (+0,77%).

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