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Ryanair, l’utile vola: +128% nel primo semestre grazie all’aumento dei prezzi dei biglietti. E il titolo decolla

Imagoeconomica

Volano i profitti di Ryanair che nel primo trimestre del suo nuovo esercizio finanziario ha registrato un utile netto di 820 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 360 milioni dello stesso periodo del 2024. Un sondaggio condotto da Ryanair tra gli analisti aveva previsto 716 milioni di euro. A spingere il risultato è soprattutto l’aumento dei prezzi dei biglietti e il buon periodo di festività pasquali.

Dopo la pubblicazione dei conti, il titolo svetta alla Borsa di Dublino, con un rialzo del 7,5% a 24,87 euro, che vale una delle prime posizioni tra i componenti dell’indice Stoxx Europe 600.

Ryanair: i prezzi salgono del 21%, i passeggeri del 4%

Nel dettaglio, nel 2024 Ryanair era stata costretta a tagliare i prezzi per riempire i suoi aerei, mentre nei tre mesi conclusi a giugno ha registrato “un aumento del 4% del traffico a 58 milioni di passeggeri e un aumento del 21% delle tariffe”. 

Nel trimestre, il fatturato ha raggiunto quota 4,34 miliardi di euro, in forte crescita rispetto rispetto ai 3,63 miliardi di euro dell’anno precedente. Di questi, 1,39 miliardi di euro sono stati ricavi accessori, che coprono servizi come le tariffe per i bagagli e il cibo a bordo. 

Per quanto riguarda i passeggeri, nei tre mesi a giugno, il vettore ne ha trasportati 57,9 milioni, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Le tariffe sono aumentate del 21% nel trimestre a causa delle vacanze pasquali in aprile e di un confronto debole con l’anno precedente. Nel frattempo, i ricavi per passeggero sono aumentati del 15%. Il fattore di carico, una misura del grado di riempimento degli aerei, ha raggiunto il 94%, lo stesso livello di un anno fa, ha dichiarato Ryanair. 

Le previsioni

Il vettore ha dichiarato che il traffico per l’anno fiscale 2026 è destinato a crescere del 3% fino a 206 milioni di passeggeri, con un forte ritardo nelle consegne dei nuovi aeromobili Boeing che pesa sul traffico. Tuttavia, ha avvertito che le tariffe del secondo trimestre saranno inferiori a quelle dei tre mesi precedenti e che il 2026 rimane fortemente esposto a “sviluppi esterni avversi“, come le guerre commerciali, i conflitti in Medio Oriente e Ucraina, ma anche gli scioperi dei controllori del traffico europei, cattiva gestione e carenza di personale.

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Categories: Finanza e Mercati