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Rimbalzo giapponese previsto dopo Fukushima

La storia insegna che i disastri naturali, malgrado il doloroso strascico di sofferenze che si portano dietro, non lasciano segni visibili nella performance macroeconomica del paese. Per quanto devastanti siano incendi, terremoti, uragani, tornado o inondazioni, si tratta pur sempre di eventi locali che impattano più a livello micro che macro. Il terremoto-maremoto che ha colpito il Giappone ha fatto eccezione, sia per la portata del disastro, sia perché, in una struttura produttiva che ha inventato il just in time, anche minime perturbazioni nelle catene di offerta hanno ripercussioni durature e possono mettere in ginocchio un’intera industria. Inoltre, le conseguenze dei danni ai reattori nucleari hanno portato a blackout e brownout, oltre a paure e incertezze che hanno appannato la voglia di spendere. Ciò detto, anche dai disastri si risale e sia le necessità della ricostruzione che i fisiologici rimbalzi della produzione dopo le interruzioni delle catene di offerta porteranno a un netto balzo in avanti dell’attività economica. La Toyota ha già annunciato che assumerà 3-4mila lavoratori temporanei per recuperare la produzione interrotta, e da luglio a ottobre le fabbriche marceranno a tappe forzate. E analoghe iniziative sono state annunciate da Nissan e Honda. 
http://news.yahoo.com/s/ap/20110621/ap_on_bi_ge/as_japan_toyota  
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