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Revolut avvia la vendita secondaria delle azioni ai dipendenti con una valutazione di 75 miliardi di dollari

Imagoeconomica

Revolut, società di finanza digitale, ha lanciato una procedura per consentire ad alcuni dipendenti di vendere le proprie azioni dell’azienda a una valutazione di 75 miliardi di dollari, riporta Bloomberg. L’azienda ha già ricevuto richieste di vendita da investitori nuovi ed esistenti e questa vendita secondaria valuterà ciascuna azione a 1.381,06 dollari. I dipendenti della società londinese potranno vendere fino al 20% delle proprie quote.

L’accordo consoliderà lo status di Revolut come una delle fintech più preziose al mondo. L’ultima valutazione, infatti, dice Bloomberg, è in aumento rispetto ai 45 miliardi ottenuti da Revolut in una vendita secondaria di azioni lo scorso anno, e pone il prezzo dell’azienda al di sopra della capitalizzazione di mercato di Barclays, sebbene si tratti di una vendita privata. “Nell’ambito del nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti, offriamo regolarmente opportunità di liquidità”, ha dichiarato un portavoce in una nota via e-mail. “È attualmente in corso una vendita secondaria di azioni ai dipendenti e non rilasceremo ulteriori commenti finché non sarà completata”.

I vantaggi da una vendita secondaria di azioni

Con una vendita secondaria di azioni, le aziende private consentono agli investitori esistenti di vendere le proprie azioni ad altri senza dover emettere nuove azioni. Con il mercato delle IPO rimasto sostanzialmente inattivo per gran parte degli ultimi tre anni, diverse grandi aziende fintech hanno fatto ricorso alla vendita di azioni private per fornire ai dipendenti la liquidità di cui avevano tanto bisogno.

Nella vendita secondaria di azioni di Revolut dello scorso anno, il round è stato guidato dagli investitori statunitensi Coatue, D1 Capital Partners e Tiger Global. In quell’operazione, l’amministratore delegato Nik Storonsky ha venduto circa 250 milioni di dollari della sua partecipazione nella società, che comprendeva tra il 40% e il 60% delle azioni vendute nella transazione da circa 500 milioni di dollari, riporta Bloomberg.

Revolut punta alla licenza bancaria

Revolut non è l’unica fintech europea che cerca di trarre vantaggio da un rinnovato ottimismo degli investitori per le aziende fintech. La società è cresciuta rapidamente e lo scorso anno ha servito più clienti di HSBC Holdings, aiutando la fintech britannica ad aumentare il fatturato del 72%, raggiungendo i 4 miliardi di dollari, e ad aumentare i profitti. L’azienda conta ora oltre 60 milioni di clienti. La società di finanza digitale punta a un’ulteriore crescita internazionale, valutando l’assunzione di investment banker per una possibile acquisizione negli Stati Uniti, al fine di ottenere una licenza bancaria.

Il colosso fintech avrebbe avuto colloqui con potenziali consulenti per un mandato. L’azienda sta ancora decidendo se procedere con un’acquisizione o se richiedere una licenza bancaria autonoma. Intanto si prepara a lanciare prodotti di risparmio per i consumatori statunitensi.

Lo scorso luglio l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di alcune società del gruppo Revolut per presunte pratiche commerciali scorrette che spaziano dalla promozione dei servizi di investimento alla gestione operativa dei conti correnti.

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Categories: Finanza e Mercati