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Revo Insurance presenta il piano industriale 2026-2028: crescita al 15% con l’era Techuman e l’intelligenza artificiale

Imagoeconomica

Revo Insurance punta in alto. La compagnia assicurativa ha presentato ieri a Milano il nuovo piano industriale per il triennio 2026-2028, intitolato The Techuman Era e l’obiettivo dichiarato è ambizioso: superare i 550 milioni di euro di premi lordi, con una crescita media del 15% l’anno e un utile netto rettificato oltre i 50 milioni. A sostegno della redditività, è previsto un payout al 30%, in linea con una politica di dividendo che l’azienda definisce “equilibrata e coerente con l’espansione dimensionale del progetto”. Anche la solidità patrimoniale resta centrale, con un target di Solvency II Ratio compreso tra il 180% e il 200%.

“Techuman”, tecnologia al servizio dell’uomo

Il piano è stato illustrato dall’amministratore delegato Alberto Minali, che ha posto al centro della visione strategica il concetto di Techuman, neologismo che fonde “tecnologia” e “umano” e che sintetizza l’idea di un’impresa assicurativa dove l’innovazione digitale rafforza, ma non sostituisce, il fattore umano. “Attraverso il paradigma Techuman, un modello in cui l’essere umano è valorizzato e potenziato dall’innovazione tecnologica”, ha spiegato Minali, “l’evoluzione della value chain si articola su quattro direttrici fondamentali, distribuzione, offerta prodotto, modello operativo e underwriting, e porterà entro il 2028 a raggiungere risultati solidi e sostenibili”.

Crescita organica e autofinanziata

La crescita prevista sarà interamente organica e autofinanziata, grazie alla capacità del gruppo di generare capitale internamente. Le risorse saranno reinvestite per alimentare l’espansione dei premi e degli asset, mantenendo al contempo un profilo prudente sul piano regolamentare. “I risultati si basano su un modello virtuoso di sviluppo sostenibile”, fanno sapere dalla società.

Intelligenza artificiale già operativa nei processi chiave

Una componente chiave del piano è l’intelligenza artificiale, già integrata nei principali processi aziendali, dalla sottoscrizione alla gestione dei sinistri, fino al back-office, e destinata a diventare sempre più centrale. Il cuore tecnologico della trasformazione è la piattaforma proprietaria OverX, affiancata da VERO, un digital twin organizzativo che fornisce assistenza AI personalizzata a ogni funzione aziendale. “Con VERO e la nostra infrastruttura” spiega Minali, “ogni figura potrà contare su un assistente intelligente dedicato. Non stiamo solo digitalizzando l’assicurazione, stiamo riscrivendo le regole operative di questo settore. L’IA non ci sostituisce, ci libera da attività ripetitive e ci permette di concentrarci su ciò che genera valore: la strategia, le relazioni, la gestione della complessità”.

Specialty, Spagna e innovazione: le leve della crescita

A sostenere il piano ci sarà anche l’espansione internazionale, a partire dalla Spagna, dove la controllata Revo Iberia punta a generare 50 milioni di euro di premi entro il 2028, concentrandosi su rami a forte valore aggiunto come cauzioni, financial lines, property e liability.

Un ulteriore impulso arriverà dalle specialty lines, su cui Revo prevede 70 milioni di euro di premi addizionali nello stesso orizzonte temporale. Si tratta di polizze ad alta marginalità che richiedono una selezione dei rischi molto accurata: “Siamo convinti che la qualità del portafoglio sia un vantaggio competitivo da preservare. Per questo l’assunzione sarà sempre più mirata, con strumenti predittivi e un approccio 100% data-driven”, spiega Minali.

Parallelamente, il portafoglio prodotti sarà arricchito da soluzioni parametriche e moduli assicurativi configurabili direttamente dagli intermediari, in un’ottica sempre più flessibile e digitale.

Efficienza, investimenti e sostenibilità

Per alimentare questa trasformazione, Revo investirà complessivamente 35 milioni di euro in tecnologia tra il 2025 e il 2028. Gli investimenti andranno a rafforzare la piattaforma operativa, a supportare la rete distributiva digitale (che conterà oltre 750 intermediari attivi) e ad accelerare l’adozione dell’algorithmic underwriting, un sistema di selezione automatizzata dei rischi pensato per garantire rapidità e precisione.

L’effetto atteso è duplice: un incremento della produttività per addetto del 25% e una riduzione del cost ratio di circa 4 punti percentuali rispetto al 2025. Il loss ratio, invece, resterà contenuto tra il 38% e il 42%, in linea con le performance di eccellenza registrate nel triennio 2022-2024.

Non manca infine l’attenzione alla sostenibilità. Dopo aver ottenuto il rating “EE Strong” da Standard Ethics, Revo punta ad aggiudicarsi un secondo riconoscimento Esg entro la fine del piano. Il rating S&P A-, già confermato, rappresenta un ulteriore tassello per lo sviluppo di nuove linee di business.

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Categories: Economia e Imprese