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Piazza Affari rimonta sull’onda delle utilities

FIRSTonline

Le utilities, Fiat e il cambio di passo di alcune banche risollevano Piazza Affari, che chiude in maglia rosa a +0,58%, dopo una giornata tendenzialmente negativa, con finanziari e petroliferi deboli. In zona cesarini migliora il clima di altri listini europei, che si fermano in ordine sparso: positiva Parigi +0,26%; piatte Londra +0,04%, Madrid -0,03% e Francoforte -0,05%. Chiude la graduatoria Atene, -1,66%, dopo il nuovo monito del Fondo Monetario. Ad alimentare tensioni e confusione provvede anche Ted Malloch, indicato da Donald Trump come prossimo ambasciatore americano presso la Ue, “ci sono elevate probabilità – dice Malloch – che questa volta la Grecia scelga di sua iniziativa di uscire dall’euro”. Il diplomatico non esclude una “dollarizzazione” del paese. 

Giornata in altalena per Wall Street, che all’inizio sembra intenzionata a prendersi una pausa dai record, aprendo in rosso, ma poi cambia idea, con Nasdaq e S&P 500 che segnano lievi rialzi.  

L’euro recupera decimali contro il dollaro e torna a 1,07 (+0,2%). Anche il Brent cambia colore nel corso della giornata, nonostante l’incremento delle scorte Usa: +0,47%, 55,31 dollari al barile. Oro sempre più attraente: +0,7%, 1242,3 dollari l’oncia. Sul fronte obbligazionario, il Btp prosegue lentamente sulla via della rimonta. Lo spread fra decennale italiano e tedesco scende (-0,72%) a 193.90, rendimento 2,25%. Significativo il recupero anche con la Spagna: lo spread cala a 56 punti base, contro i 61 di ieri. 

A Milano troviamo le utilities in grande spolvero: Terna, +3,81%; Enel, +2,79%; A2a, +3,03%; Snam, +2,36%; Italgas, +2,34%. Il settore beneficia in parte del calo dei rendimenti obbligazionari, inoltre Enel è sostenuta dalla promozione del giudizio sul titolo da parte di Morgan Stanley da equal ad overweight. 

Super rimbalzo per Fca +2,48%; a quanto pare il ministero dei Trasporti italiano non ha trovato “defeat devices”, cioè dispositivi di manipolazione delle emissioni, sui modelli Fiat Chrysler. 

Giornata a due facce per i finanziari, con Banco Bpm +4,1% (miglior titolo di giornata), Mediobanca +1,44%, Bper +1,2% che dall’abisso tornano in vetta. Le vendite restano prevalenti invece per Banca Mediolanum -2,47% (peggiore blue chip); Generali -1,1%; Unipol -0,96%. Seduta in affanno per Ynap, -1,92%, all’indomani della pubblicazione del fatturato 2016 e della conferma delle guidance sul 2017.

In rosso i petroliferi con Eni -0,42%, Tenaris -2,24% e Saipem -1,35%. Per quanto riguarda il cane a sei zampe la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ad Claudio Descalzi e per altri 12 indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione per l’acquisizione in Nigeria nel 2011 dei diritti sul giacimento petrolifero Opl-245. Prese di profitto su Stm -2,47%; Buzzi -1,62%. 

Fuori dal listino principale e si segnala Ima. Il titolo della multinazionale del packaging tocca un nuovo massimo storico a 65,7 euro per azione, +1,08%. Negli ultimi 5 anni il gruppo guidato da Alberto Vacchi ha vissuto un trend rialzista inarrestabile con un guadagno cumulato di oltre il 500 per cento, passando da circa 10 euro ai valori attuali.

Infine Il Governo ha posto la questione di fiducia in Senato sul decreto che disciplina la ricapitalizzazione precauzionale di Mps e di tutte le banche bisognose di sostegno pubblico. Il voto è in calendario stasera, dopodiché il testo andrà alla Camera per essere convertito in legge entro il 21 febbraio, pena la decadenza.

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Categories: Finanza e Mercati