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Oro sopra 2 mila dollari, dollaro ai minimi, Borse in rosso

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Seduta in altalena e scambi sottili per i listini europei, che chiudono in calo senza trovare in Wall Street la bussola che stavano cercando. La Borsa americana infatti appare di umore incerto. Lo S&P 500 ha toccato un nuovo record nella prima mezzora, ma il Dow Jones si muove in calo. Dopo la ripartenza di ieri restano in auge invece oro e argento: il primo ha superato nuovamente i 2000 dollari l’oncia e mentre il secondo scambia a 27,8 dollari.

Piazza Affari perde lo 0,52% e arretra a 19.845 punti base, con il tono delle banche che si è appannato progressivamente nel corso della seduta. In ogni caso chiudono in verde Banco Bpm +0,86%; Mediobanca +0,34%; Unicredit +0,3%; Bper +0,26%. Danno sostegno al listino Unipol +1,05%; Atlantia +1,03%; Leonardo +0,75%.

In ribasso la galassia Fca, che celebra il lutto per l’ex presidente Cesare Romiti. Exor cede l’1,36%. Vendite consistenti su Amplifon -2,63%; Hera -2,35%; Diasorin -2,27%.  È poco mosso l’obbligazionario, in una giornata dal sapore ancora vacanziero. Lo spread fra decennale italiano e tedesco sale a 139 punti base (+0,18%), il tasso del Btp permane a 0,93%.

I titoli di Stato italiani restano ben comprati, mentre dal meeting di Rimini risuona il monito di Mario Draghi: attenzione, perché la sostenibilità dei debiti pubblici, cresciuti per fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia, dipenderà dall’uso futuro che si farà delle risorse. “Questo debito, sottoscritto da Paesi, istituzioni, mercati e risparmiatori, sarà sostenibile, continuerà cioè a essere sottoscritto in futuro, se utilizzato a fini produttivi, come investimenti nel capitale umano, nelle infrastrutture cruciali per la produzione, nella ricerca, se è cioè ‘debito buono'”, dice Draghi, secondo il quale “quando la fiducia tornava a consolidarsi e con essa la ripresa economica, siamo stati colpiti ancor più duramente dall’esplosione della pandemia: essa minaccia non solo l’economia, ma anche il tessuto della nostra società, così come l’abbiamo finora conosciuta”. “In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire, ma ai giovani bisogna però dare di più”,

Nel resto d’Europa: Francoforte -0,33%; Parigi -0,68%; Madrid -0,65%; Londra -0,82%.

Sull’altra sponda dell’Atlantico la Borsa di New York prosegue contrastata. Sale il Nasdaq, è ripartito lo S&P500, scende il Dow Jones. Fra i titoli non si ferma la corsa di Tesla, dopo il +11,2% di ieri. Nel 2020 il rialzo è del 352%; in un anno la creatura di Elon Musk ha guadagnato il 761%. 

In evidenza Oracle, dopo le indiscrezioni su un suo presunto interessamento per TikTok. Debole Walmart, nonostante tra aprile e giugno il fatturato globale del più grande retailer al mondo, sia salito del 5,6% a 137,74 miliardi di dollari, contro i 135,48 miliardi attesi dagli esperti.

Il dollaro rimane debole, ai minimi da due anni. L’euro si apprezza e il cambio orbita al momento intorno a 1,193. 

Petrolio in calo. Il Brent cede lo 0,45, 45,15 dollari al barile. 

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