L’industria europea delle batterie per auto elettriche perde un pezzo di chiave. Northvolt, la startup svedese che fino a poco tempo fa rappresentava la grande speranza del Vecchio Continente nella sfida ai colossi asiatici, è stata acquisita dalla californiana Lyten, giovane e innovativa realtà della Silicon Valley specializzata nello sviluppo di batterie al litio-zolfo e tecnologie all’avanguardia per l’accumulo energetico.
Dan Cook, ceo di Lyten, ha dichiarato in un’intervista a Reuters: “I nostri piani sono chiari: riprendere l’attività da dove Northvolt si è fermata”. Con questa operazione, Lyten punta a rilanciare la produzione negli stabilimenti chiave in Svezia e Germania, tra cui la gigafactory Northvolt Ett, il centro di ricerca e sviluppo di Västerås e Northvolt Drei. L’acquisizione include anche la proprietà intellettuale e il trasferimento di una parte significativa del team dirigenziale di Northvolt.
La crisi di Northvolt e l’opportunità di rilancio per Lyten
Fondata con l’obiettivo strategico di garantire all’Europa autonomia tecnologica e produttiva nel settore delle batterie per veicoli elettrici, Northvolt aveva attirato investimenti per miliardi di dollari da grandi aziende e istituzioni europee, vantando clienti prestigiosi come Bmw, Volkswagen, Audi e Scania. Tuttavia, problemi di qualità nella produzione e costi elevati hanno portato al fallimento della società nel marzo 2025, sorprendendo il mercato europeo.
Lyten, con oltre 625 milioni di dollari raccolti dal governo Usa e investitori tra cui Stellantis, FedEx, Honeywell e il fondo Prime Movers Lab, ha colto l’occasione per rafforzare la propria presenza sia in Nord America sia in Europa. Il suo focus è sulle batterie al litio-zolfo, una tecnologia innovativa che promette maggiore efficienza, leggerezza e sostenibilità, ideale per nuovi mercati in crescita come droni, difesa e data center per l’intelligenza artificiale.
Lyten rileva Northvolt: i dettagli dell’acquisizione
Il valore dell’operazione non è stato ufficialmente comunicato, ma il ceo Cook ha parlato di un’acquisizione a un prezzo “ampiamente scontato” rispetto alla valutazione iniziale di Northvolt, stimata intorno ai 5 miliardi di dollari.
L’acquisizione comprende circa 16 GWh di capacità produttiva già operativa, oltre 15 GWh in fase di costruzione, con piani ambiziosi per espandere la capacità complessiva a oltre 100 GWh. Un asset strategico fondamentale è rappresentato dal centro di ricerca e sviluppo di Västerås, il più grande in Europa nel settore batterie.
Un rilancio industriale con nuove opportunità occupazionali
Lyten ha confermato l’intenzione di reintegrare buona parte della forza lavoro precedentemente licenziata e di valutare attentamente le esigenze di personale in tutti i siti acquisiti. L’azienda punta a valorizzare le competenze locali e a garantire posti di lavoro stabili e duraturi.
Il governo svedese ha accolto con favore la notizia. Ebba Busch, viceministro di Stato, ha definito l’acquisizione “una vittoria per la Svezia, per gli ex dipendenti di Northvolt e per il ruolo strategico della Svezia nell’indipendenza energetica europea”. Le autorità di Svezia, Germania e Unione Europea stanno monitorando attentamente il processo, che dovrebbe concludersi entro il quarto trimestre 2025.
Lyten: le ambizioni europee e nordamericane
Questa acquisizione rientra in un piano più ampio di crescita. Nel novembre 2024 Lyten aveva già rilevato l’impianto di batterie Northvolt a Cuberg, California, e a luglio ha acquisito Northvolt Dwa, il più grande impianto europeo di sistemi di accumulo energetico in batteria (Bess) a Gdansk, Polonia.
Attualmente Lyten sta negoziando l’acquisto di Northvolt Six, in costruzione in Quebec (Canada), che aggiungerà ulteriori 15 GWh di capacità produttiva. L’obiettivo è rispondere alla domanda crescente di batterie prodotte localmente in Europa e Nord America, mercati in rapida espansione e di cruciale importanza strategica per la transizione energetica globale.