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Mps chiude il semestre con un rosso da 380 milioni di euro, peggio delle attese degli analisti

Banca Monte dei Paschi di Siena chiude il semestre con un rosso di 380 milioni di euro. Il risultato è peggiore delle attese degli analisti che si attendevano perdite per 249 milioni, sebbene in recupero sullo stesso periodo di un anno fa quando il rosso a causa di era stato di 1,5 miliardi imputabile all’impairment su avviamenti.

Sul piano di ristrutturazione, attualmente all’esame della Commissione europea,  il Cfo della banca, Bernardo Mingrone, nella conference call di presentazione dei conti ha sottolineato che ”non è messo in dubbio dall’Ue”, semmai si chiede di ”migliorare alcuni aspetti”. L’ad Fabrizio Viola ha poi aperto alle richieste Ue: “Siamo a disposizione e siamo pronti a recepire le indicazioni volte a migliorare il nostro piano sotto forma di ristrutturazione”.

Il piano approvato il 13 giugno scorso, si legge nel comunicato sui conti, “riflette uno scenario macroeconomico più fragile a seguito del perdurare della crisi economica a livello europeo, con riflessi negativi sulla generazione dei ricavi e sulle rettifiche su crediti, nonostante le azioni già intraprese dal management (in particolare sul versante del contenimento dei costi e della riduzione del rischio di credito) sono previste ulteriori azioni di contenimento dei costi, cessione degli asset e riduzione del perimetro di filiali, oltre al rafforzamento delle iniziative di capital management già indicate”.

Per quanto riguarda le cessioni, il consiglio ha concesso una trattativa in esclusiva ad Accenture e Bassilichi per definire un accordo per l’esternalizzazione delle attività di back office come previsto dal piano. Eventuali benefici dall’operazione si vedranno però a partire dal prossimo anno.


MARGINE DI INTERESSE CALA DEL 35%

Tornando ai conti, il margine di intermediazione primario è sceso del 23% a 1.932 milioni di euro. Nel dettaglio, le commissioni nette sono in lieve aumento dell’1,4% a 848 mentre il margine di interesse è peggiorato del 35,2% a 1.083 milioni. La banca rileva che su basi omogenee il calo del margine di interesse si ferma a -26,8%: nel quarto trimestre 2012 ci sono stati diversi “elementi di discontinuità di competenza economica anche nei trimestri precedenti: a) la contabilizzazione degli interessi sui c.d. Tremonti Bond per l’intera quota di competenza 2012, b) l’eliminazione della commissione di istruttoria urgente e la modifica della modalità di calcolo degli interessi in caso di sconfinamento, c) i mutati criteri di consolidamento di Banca Popolare di Spoleto a seguito del venir meno dell’influenza notevole”. 
Il margine della gestione finanziaria e assicurativa del gruppo si è attestato a circa 2,18 miliardi di euro, registrando una flessione del 13,2% sul primo trimestre 2013 e del 22,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.Gli oneri operativi sono diminuiti del 10,5% a 1.467 milioni. Il risultato operativo netto è passato in negativo per 328 milioni da +216 milioni. 
Dei 380 milioni, 280 sono imputabili al secondo trimestre mentre  le previsioni degli analisti erano di 149 milioni di euro di perdita. Sul risultato del semestre pesano anche oneri per esodi del personale pari a 17,6 milioni di euro e accantonamenti per fondo rischi e oneri per circa 45 milioni di euro principalmente per cause legali/revocatorie. Sul risultato netto 2012, in negativo per 1,55 miliardi circa, aveva pesato un impairment su avviamenti, intangibili e svalutazione di Am holding per 1,57 miliardi.

SALE LA RACCOLTA DIRETTA
PORTAFOGLIO TITOLI E DERIVATI A 40,5 MILIARDI

La raccolta diretta è cresciuta dell’1,3% rispetto a marzo 2013 e +3,3% rispetto a giugno 2012 La raccolta complessiva, invece, si è attestata a circa 242 miliardi di euro, in calo dell’1,8 per cento. La posizione interbancaria netta (in raccolta) è rimasta sostanzialmente stabile verso fine marzo 2013 e costituita prevalentemente dall’esposizione in BCE (aste triennali Ltro).Per quanto riguarda i coefficienti patrimonial il Core Tier 1, comprensivo dei 4.071 milioni dei Monti Bond, è pari all’11% (8,9% al 31 dicembre 2012). Il portafoglio titoli e derivati a fine giugno era di 40,5 miliardi di euro, in aumento di circa 2,5 miliardi di euro rispetto a marzo: “la dinamica del secondo trimestre – precisa la banca – è da riconnettere principalmente ad acquisti temporanei di titoli di Stato sul portafoglio Hft della controllata Mps Capital Services in relazione alla sua attività di primary dealer nel comparto dei bond governativi”. I titoli sono stati quasi totalmente ricollocati sul mercato già nella prima parte del mese di luglio.

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