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Moody’s: Telecom Italia, rating a rischio. E giovedì c’è l’attesissimo cda

I risultati “deludenti” registrati da Telecom nel primo trimestre dell’anno “riflettono le difficoltà nel conseguire le performance prefissate” e quindi “nel mantenere il suo rating attuale”. Lo si legge in un report di Moody’s relativo alla società. “Prevediamo che Telecom Italia non raggiungerà alcune delle performance operative prefissate per il 2013, a riprova dei forti venti contrari che metteranno a dura prova la capacità del management di raggiungere i ratios finanziari necessari a mantenere il rating attuale”, afferma Carlos Winzer, senior vicepresidente del corporate finance group di Moody’s. Lo scorso 11 febbraio Moody’s ha tagliato il rating assegnato a Telecom da Baa2 a Baa3, mantenendo l’outlook negativo in previsione del peggioramento della performance e della generazione di cassa del gruppo per il 2013. “Un’ulteriore pressione verso il basso del rating – si legge nel report – potrebbe svilupparsi qualora Telecom Italia non mantenga l’annunciato obiettivo di riduzione del debito e i suoi ratio finanziari non migliorino gradualmente in linea con il piano”. Secondo l’agenzia di rating la recente emissione da parte dell’azienda di bond ibridi per 750 milioni di euro, insieme alle future emissioni e al taglio dei dividendi, “alleggeriranno la pressione negativa sul leverage aggiustato”. “Tuttavia – aggiunge ancora Moody’s – il rating attuale dipende dalla capacità del management di stabilizzare il calo dell’attività domestica e quindi sostenere il cash flow operativo e migliorare i parametri creditizi”. Le difficoltà di Telecom “saranno ulteriormente accentuate dalla diminuzione del Pil italiano”.

Cresce intanto l’attesa per il consiglio di amministrazione di Telecom Italia in programma per giovedì 23 maggio. Il board sarà chiamato a prendere una decisione sullo scorporo della rete di accesso, come promesso dal presidente del colosso tlc, Franco Bernabè, durante l’ultima conference call con gli analisti sui conti trimestrali. In quell’occasione il numero uno dell’azienda aveva annunciato che una volta presa una decisione del Cda i tempi dell’operazione avrebbero subìto un’accelerazione. Bernabè aveva spiegato che la complessità del progetto è giustificata dai numerosi benefici che, a suo dire, l´operazione porterebbe a Telecom, sottolineando che si tratta di una riorganizzazione e non di una dismissione. E sempre sulla possibile societarizzazione della rete che Bernabè è stato ricevuto ieri sera dal premier Enrico Letta a Palazzo Chigi.

L’altro tema caldo in casa Telecom è l’eventuale integrazione con 3 Italia, dopo che l’ultimo Cda aveva deciso di proseguire gli approfondimenti in merito all’operazione. Stando a quanto riportato da La Repubblica, la trattativa con i cinesi di Hutchison Whampoa rischia di interrompersi. Una volta terminata l’istruttoria preliminare per verificare la fattibilità della fusione i due gruppi avrebbero trovato uno stretto margine che consente di proseguire nell’operazione. Ma, scrive il giornale, l’offerta dei cinesi è subordinata all’ok da parte di Telco che dovrebbero accettare il fatto che diventi il maggior azionista dell’azienda. I soci forti, a detta de La Repubblica, non avrebbero deciso ancora il da farsi anche perché non avrebbero ricevuto ancora una proposta formale.

Intanto nel pomeriggio a Piazza Affari il titolo Telecom Italia guadagna ancora lo 0,53%, a 0,6625 euro per azione. 

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