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Milano giù ma Tenaris e Mediaset corrono. Sale lo spread, perdono in Borsa le banche

L’Egitto nel caos e Lisbona in crisi, senza dimenticare la sempreverde Grecia, mettono scompiglio sui mercati che non trovano rassicurazioni neanche sul fronte macroeconomico: dalla Cina sono arrivati segnali che rafforzano i timori di un rallentamentom con l’indice Pmi non manifatturiero di giugno misurato da Hsbc sceso a 53,9 punti, il minimo di nove mesi; dal Brasile, arriva l’incubo recessione dopo un funesto report di Nomura.

In questo quadro Milano riesce comunque a mitigare il calo recuperando le perdite nel finale e lasciando sul terreno lo 0,54% sostenuta dalle buone performance di alcune blue chip mentre lo spread Btp bund sale a 286 punti base, scontando le tensioni sui titoli periferici dopo che il decennale portoghese è schizzato a un rendimento dell’8%. Fanno infatti peggio gli altri listini europei: Parigi -1,08%, Francoforte -1,03%, Londra -1,17% e Madrid -1,56%.

A Wall Street, che oggi termina la seduta alle 19 italiane mentre domani è chiusa per la festa del 4 luglio, il Dow Jones sale dello 0,48% e il Nasdaq dello 0,3% nonostante alcuni dati macro contrastanti: l’indice Ism del settore servizi è sceso a sorpresa a 52,2 punti in giugno dai 53,7 di maggio, mentre gli analisti si attendevano un miglioramento a 54; il deficit della bilancia commerciale a maggio è aumentato a 45,03 miliardi di dollari, il 12% in più su aprile (-40,15 miliardi) e ben sopra le attese degli economisti. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono invece risultate in calo più delle attese a 343mila unità e il settore privato ha creato più posti di lavoro delle attese. Ora il mercato guarda ai dati complessivi sull’occupazione che saranno diffusi venerdì dal Dipartimento del lavoro Usa.

Il cambio euro dollaro sale a 1,3009 (+0,23%) e il petrolio Wti balza del 2,28% a 101,87 dollari sulle tensioni in Egitto.

A sostenere il Ftse Mib sono alcuni titoli: Tenaris sale del 5,5% grazie alla notizia sulla denuncia contro i produttori di nove paesi per concorrenza sleale presentata all’autorità Usa insieme ad altri operatori; Mediaset sale del 5% dopo aver annunciato, per la prima volta dopo quasi due anni, un cambio di tendenza della raccolta pubblicitaria, attesa a luglio in salita del 3%. Finmeccanica è in progresso dello 0,32%. Indiscrezioni indicano alla presidenza Gianni De Gennaro, che avrebbe avuto la meglio su Giuseppe Zampini. In fondo al Ftse Mib Gtech cede il 4,95%, A2a -2,7% e i finanziari Ubi Banca -3,1%, Fondiaria -3,4% e Bper -2,3%. Nel complesso sul comparto bancario, oltre alle tensioni sullo spread, pesa una giornata no per il settore europeo dopo il taglio del rating di Deutsche Bank, Barclays e Credit Suisse da parte di Standard and Poor’s. Unicredit -0,56%. In controtendenza Intesa +0,49% e Bpm +3,08%. Saipem -0,71% riduce le perdite subite in scia all’incidente presso la foce del fiume Congo. Telecom Italia cede l’1,89% in attesa del cda di domani sul dossier H3G con il mercato che teme uno stallo delle trattative. Fuori dal listino principale Rcs precipita del 33% (dopo i lauti rialzi dei giorni passati) con forti scambi in scia al balletto intorno all’aumento di capitale, del piano e del patto da parte dei grandi soci.

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Categories: Finanza e Mercati