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Milan e Inter in fuga, resiste la Juve, crollano Roma e Napoli

Milan AC on Twitter

Il campionato inizia a spaccarsi. La tredicesima giornata registra una prima fuga delle tre là davanti, ovvero Milan, Inter e Juventus, che guadagnano terreno su tutte le inseguitrici. Il risultato è che tra i rossoneri primi e la Roma quarta ci sono ben 7 punti, per non parlare di Napoli, Sassuolo, Atalanta e Lazio, su cui il vantaggio, ad oggi, è ancora più ampio. Insomma, Milano scappa e solo la Juve sembra poterle stare dietro: il tutto, è bene ricordarlo, alla vigilia di un martedì che, oltre all’inizio della 14° giornata (si parte con Crotone-Parma e Juventus-Fiorentina), vedrà il Collegio di Garanzia del Coni decidere sul match contro il Napoli del 4 ottobre. Dovesse arrivare una sentenza diversa dalle prime due, ecco che la classifica subirebbe un clamoroso ribaltone, con la Juve costretta a guadagnarsi sul campo i 3 punti attualmente in suo possesso e gli azzurri a quota 24. Di questo però, eventualmente, parleremo solo domani, perché oggi è ancora tempo di commentare quanto accaduto ieri.

Le milanesi hanno vinto, ma se il successo dell’Inter sullo Spezia era dato per scontato, così non era per quello del Milan contro il Sassuolo, alla luce del valore degli emiliani e delle numerose assenze dei rossoneri. Invece la squadra di Pioli ha fatto meno fatica del previsto, portandosi in vantaggio addirittura dopo 6 secondi: tanto, infatti, è servito a Leao per battere Consigli e registrare il nuovo record del gol più veloce della Serie A (quello precedente apparteneva a Poggi in un Fiorentina-Piacenza del 2 dicembre 2001). Non si è trattato di un fuoco di paglia, perché al 9’ Calhanoglu ha spaventato nuovamente il Sassuolo (rete annullata per fuorigioco) e al 26’ Saelemaekers ha fatto sul serio, concretizzando una splendida volata del solito Hernandez.

Gli emiliani hanno provato a riaprire il match, ma ci sono riusciti solo all’89’ con Berardi, consentendo al Milan di prendersi 3 punti pesantissimi, per classifica e morale. Le note negative della domenica, neanche a dirlo, riguardano infortuni e squalifiche, che costringeranno Pioli ad affrontare la Lazio senza Kessié (diffidato e ammonito) e Tonali (problema muscolare), ma questo Milan convive con l’emergenza da tempo e non può più aver paura di niente.

“Questa partita pesava molto dal punto di vista mentale, volevamo vincere e siamo molto soddisfatti, non eravamo contenti dei pareggi contro Parma e Genoa – il commento felice di Pioli – Un segnale scudetto? La società ci ha messo nelle condizioni migliori e sentiamo anche la vicinanza dei tifosi: se fossero allo stadio con noi voleremmo, come mi ha detto Ibra qualche settimana fa”.

A volare è anche l’Inter di Conte, che con lo Spezia ha trovato la sesta vittoria di fila in campionato. Certo, non si è trattato di un successo spettacolare, ma ieri contava soprattutto vincere e i nerazzurri lo hanno fatto grazie ai gol di Hakimi (51’) e Lukaku (71’ su rigore), senza rischiare praticamente nulla: la rete di Piccoli, infatti, è arrivata solo in pieno recupero (94’).

“Questa è la sesta vittoria consecutiva in campionato, ben vengano questo tipo di risultati che poi ti proiettano in alto in classifica – ha esultato Conte – Consideriamo che questa è la nona partita del filotto e c’è un po’ di stanchezza, inutile nascondersi, ma bisogna finire nel migliore dei modi questo blocco di gare. Il mercato? Dopo il Verona ci incontreremo col club e faremo le prime valutazioni”.

Sul piatto potrebbe esserci quel Papu Gomez (Ausilio non ha smentito) scaricato da Gasperini, peraltro senza nessun tipo di conseguenza. L’Atalanta, infatti, è tornata a volare, come dimostra lo spettacolare 4-1 con cui ha battuto la Roma. Una vittoria splendida quella dei nerazzurri, ottenuta con una rimonta rabbiosa e qualitativamente ineccepibile: nella domenica che ha certificato la rottura con il Papu, nemmeno convocato, Gasperini ha ritrovato Ilicic, protagonista assoluto del match. Lo sloveno, entrato a inizio secondo tempo con la Roma in vantaggio (Dzeko al 3’), ha ribaltato tutto con due assist (uno per l’1-1 di Zapata al 59’, l’altro per il 2-1 di Gosens al 70’) e uno splendido gol, figlio di un’azione personale che ci ha riportati al pre-lockdown, quando Josip deliziava le platee italiane ed europee (85’).

In mezzo la rete di Muriel (72’), a certificare il ritorno della Dea (dovesse vincere il recupero con l’Udinese rientrerebbe in zona Champions) e il mal di scontri diretti della Roma, forte con i deboli e debole con i forti. La squadra di Fonseca, infatti, non ha ancora vinto neanche una partita contro le prime della classe, raccogliendo solo 3 pareggi (Milan, Juventus, Sassuolo) e due sconfitte (Napoli e Atalanta, tralasciando quella a tavolino contro il Verona con cui, comunque, non era andata oltre lo 0-0).

“Avevamo bisogno di Ilicic, se lo recuperiamo al meglio ci fa fare un grande salto di qualità – ha confermato soddisfatto Gasperini – Gomez? Non risponderò più a domande così, parlerà la società. Abbiamo vinto 4-1 contro la Roma, pareggiato con la Juve, battuto Fiorentina ed Ajax… Parliamo di questo che è meglio”.

“Non voglio cercare alibi, una squadra che fa un primo tempo con grande intensità non può fare un secondo da ragazzini, da bambini – l’analisi di umore opposto di Fonseca – La squadra ha iniziato a essere lunga, poco aggressiva e contro l’Atalanta si paga: è una questione di atteggiamento, la partita dura 90 minuti, non 45…”.

A chiudere questa grande domenica di calcio il posticipo tra Lazio e Napoli, con la bella vittoria degli uomini di Inzaghi. Un 2-0 con firme d’autore come Immobile (9’, splendido colpo di testa) e Luis Alberto (56’, tiro a giro da fuori area), che conferma le sette vite dei biancocelesti, ma anche la discontinuità degli azzurri. L’alibi delle assenze vale fino a un certo punto, perché se è vero che a Gattuso mancavano Insigne, Mertens e il solito Osimhen, Inzaghi ha dovuto fare a meno di Acerbi, Correa e Lucas Leiva. Insomma, entrambi avevano problemi ma la Lazio ha approcciato meglio la partita, riuscendo poi a gestire il vantaggio senza eccessivi patemi.

“Abbiamo fatto una grande partita, la migliore della stagione in Serie A – ha esultato il tecnico laziale – Deve essere un nuovo inizio per noi, abbiamo tempo per recuperare in campionato. Il mio contratto? Ora affrontiamo il Milan, poi ci sarà tempo per parlarne con il presidente”.

Umore opposto, ovviamente, in casa Napoli, dove Gattuso non ha parlato (i problemi all’occhio destro sono tornati a tormentarlo), anche se la sua rabbia si è vista più volte. “Siamo dispiaciuti perché abbiamo perso male contro una diretta concorrente, ma non facciamo drammi: dobbiamo rimanere lucidi, sappiamo che non siamo questi – ha glissato Riccio, vice di Rino -. Siamo stati poco lucidi e molli, ma dobbiamo riprenderci già mercoledì contro il Torino: ci aspettiamo e pretendiamo di più dai ragazzi”.

Ora un giorno di pausa, poi, da domani, sarà di nuovo campionato, per la quattordicesima e ultima giornata di questo assurdo, purtroppo indimenticabile, 2020.

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