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Milan: addio Inzaghi, benvenuto Mihajlovic

In un’ora il Milan saluta Filippo Inzaghi e apre le porte della sua casa a Sinisa Mihajlovic. Il club della famiglia Berlusconi questa mattina ha messo la parola fine all’era Inzaghi lanciando poco dopo ufficialmente l’arrivo del tecnico ex Sampdoria.

Quello di Inzaghi è il terzo esonero negli ultimi 16 mesi nel Milan. Il club rossonero nel gennaio 2014 aveva mandato a casa Max Allegri dopo un rocambolesco Sassuolo-Milan finito 4-3 per gli emiliani. Al posto di Allegri, Berlusconi impose sulla panchina rossonera Clarence Seedorf nonostante l’olandese non avesse mai avuto esperienze da allenatore. L’interregno di Seedorf è durato fino al termine della stagione 2013/2014. Pochi mesi per distruggere la memoria dei successi in maglia rossonera. Poi ecco l’arrivo di Pippo Inzaghi che, dopo una breve gavetta con le giovanili, ottiene la fiducia della dirigenza con l’obiettivo minimo del ritorno in Europa. Target decisamente fallito dall’ex numero 9 del Milan che oggi ha pagato con l’esonero una stagione caratterizzata da molti alti e bassi. 

Pochi minuti dopo l’ufficialità dell’esonero di Inzaghi ecco che arriva la notizia che tutti attendevano da almeno una settimana: l’arrivo di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan. Il club rossonero ha precisato che il serbo ha firmato un contrato biennale e sul proprio sito internet definisce Mihajlovic “personalità calcistica riconosciuta a livello europeo”, forse in risposta a qualcuno che ha ritenuto di basso profilo la scelta di puntare sull’ex allenatore della Samp.

Mihajlovic è chiamato a riportare il Milan nelle zone alte della classifica della Serie A ripetendo la bella stagione sulla panchina della Sampdoria. Il tecnico serbo potrebbe portare a Milanello alcuni suoi pupilli blucerchiati come Soriano ed Eder ma sogna Ibrahimovic, ex attaccante dell’Inter che Mihajlovic ha già guidato per due anni tra il 2006-2008 quando era il secondo di Mancini sulla panchina nerazzurra.

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