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Microsoft, nuova ondata di licenziamenti: via 9 mila dipendenti. Quanti tagli quest’anno e perché

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Microsoft ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti che interesserà circa 9.000 dipendenti, pari a meno del 4% della sua forza lavoro globale. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Si tratta della seconda grande operazione di riduzione del personale nel 2025, dopo quella di maggio che aveva già colpito 6.000 persone, soprattutto nelle divisioni di prodotto e ingegneria.

“Continuiamo a implementare i cambiamenti organizzativi necessari per posizionare al meglio l’azienda e i team per il successo in un mercato dinamico”, ha dichiarato un portavoce della società.

Tagli trasversali e nuova semplificazione manageriale

I licenziamenti colpiscono più reparti, aree geografiche e livelli di esperienza, e si inseriscono in un processo di razionalizzazione interna. Tra gli obiettivi dichiarati, c’è la volontà di snellire la catena gerarchica, riducendo il numero di livelli di management tra i collaboratori operativi e i dirigenti di vertice.

Secondo fonti vicine al dossier, le divisioni interessate includono anche le vendite, il marketing e il settore gaming (Xbox). A fine giugno 2024, Microsoft contava 228.000 dipendenti, di cui 45.000 impegnati proprio in vendite e marketing.

Quella di luglio rappresenta la quarta tornata di tagli dall’inizio dell’anno. A gennaio, l’azienda aveva già ridotto di meno dell’1% la propria forza lavoro in base a valutazioni di performance, mentre a giugno erano stati eliminati almeno altri 300 posti. Nel complesso, considerando anche i licenziamenti del 2023 (10mika posti) e il massiccio ridimensionamento del 2014 legato all’acquisizione di Nokia (18mila posti), il trend mostra una crescente attenzione al contenimento dei costi e alla flessibilità organizzativa.

Conti solidi, titolo in leggero calo

Nonostante i tagli, Microsoft continua a registrare risultati finanziari solidi ed è in pieno testa a testa con Nvidia per il primato di prima azienda al mondo a raggiungere i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Nel trimestre concluso a marzo, il colosso di Redmond ha riportato 70 miliardi di dollari di ricavi e quasi 26 miliardi di utile netto, superando le attese di Wall Street. Per il trimestre chiuso a giugno, i vertici si attendono una crescita del fatturato del 14% su base annua, trainata soprattutto dai servizi cloud di Azure e dalle soluzioni per la produttività aziendale.

La notizia dei licenziamenti non ha avuto un impatto eccessivo sui mercati con il titolo Microsoft che mercoledì ha comunque aperto la seduta a Wall Street in leggera flessione dello 0,25%, attestandosi intorno ai 417,95 dollari.

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Categories: Economia e Imprese