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Mercati scettici sul summit Merkel-Monti: euro sotto 1,27, spread a 522, banche e Borsa in ripresa

Piazza Affari ondeggia attorno alla parita’ dopo l’incontro Merkel-Monti, facendo comunque meglio di tutte le altre Borse europee: l’indice Ftse Mib chiude a quota 14.882 con una crescita dello 0,25% davanti al francese Cac -0,17% e al tedesco Dax-0,19%. Poco mossi i mercati Usa in attesa della diffusione del Beige Book della Fed: il Dow Jones è sotto dello 0,39%, lo Standard&Poor’s guadagna lo 0,1%. il rapporto che sintetizza l’andamento dell’economia nei diversi distretti degli Stati Uniti. In Europa i settori più deboli sono quelli dell’alimentare, con il calo del 3% della multinazionale Unilever, e quello dell’energia, affossato dalla spagnola Repsol, che cede il 5% dopo la vendita di un consistente pacchetto di azioni proprie.

L’euro, intanto ha chiuso sotto quota 1,27 nei confronti del dollaro per la prima volta dal settembre 2010 e ai minimi assoluti rispetto allo yen a 97,57. Il tutto alla vigilia del vertice della Bce e soprattutto delle aste spagnole e italiane dei titoli di stato (17 miliardi in offerta).

Mario Monti è stato accolto a Berlino con grande cordialità. “L’Italia ha fatto molto sul fronte delle riforme – ha detto Angela Merkel – Abbiamo concordato che Italia, Francia e Germania si trovino il 20 gennaio a Roma per continuare la collaborazione già avviata”. “Gli attuali tassi di interesse sul debito italiano – ha ribattuto Mario Monti – non sono giustificati”. “Gli italiani, e io con loro – ha aggiunto il premier – , sperano che nei mercati finanziari ci possa essere una riduzione dei tassi di interesse. Ci aspettiamo dall’Europa, di cui l’Italia fa parte, la messa a punto di meccanismi che facilitino la trasformazione di buone politiche in tassi di interesse più ragionevoli”. “La Germania – ha risposto Angela Merkel – è disponibile, se lo faranno anche gli altri Paesi, ad aumentare le risorse a disposizione del fondo salva stati e vuole concludere rapidamente i negoziati per il fondo permanente”. I mercati, purtroppo, restano scettici. Nel pomeriggio tornano a salire sia lo spread che i rendimenti dei Btp: la forbice btp-bund ritorna sui 520 punti base. Il rendimento del titolo a 10 anni sale al 7,04% (contro 6,98%).

In questo quadro, tra i titoli principali di Piazza Affari vanno bene le banche a partire da Bpm +9,57%, Unicredit +5,53%, (il diritto segna +20%) e Mps +8,05%, alla vigilia dell’insediamento di Fabrizio Viola. Intesa segna +1,53%.

L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha sottoscritto azioni della banca di piazza Cordusio per un controvalore di circa 66mila euro. L’operazione è avvenuta ieri attraverso l’esercizio di 34mila diritti d’opzione al prezzo unitario di 1,943 euro. Lo si apprende dalle comunicazioni di internal dealing di Borsa Italiana. Anche la moglie di Ghizzoni, Monica Cornacchia, ha esercitato mille diritti, per un controvalore di 1.943 euro. A proposito di Unicredit, la Consob starebbe indagando sui movimenti delle Fondazioni storiche azioniste (tra cui oggi la Manodori ha fatto sapere che non sottoscriverà interamente la sua quota dello 0,5%) e sul colosso del risparmio Usa Blackrock.

Uno dei maggiori fondi internazionali aveva, infatti, comunicato a Consob di essere sceso dal 3 a sotto il 2% del capitale della banca di Piazza Cordusio, mentre oggi avrebbe annunciato di essersi sbagliato, e di avere sempre in portafoglio il 3%. Trattandosi di un gigante del risparmio gestito, questo errore grossolano sembra piuttosto improbabile.

“In Spagna hanno avuto sei banche da ricapitalizzare e una è finita in amministrazione straordinaria dopo lo stress test”. Così Andrea Enria, responsabile dell’Eba, alla Commissione Finanze nella Camera. Anche per le banche tedesche, ha spiegato Enria rispondendo alle critiche di un parlamentare , lo sforzo di capitalizzazione è notevole, soprattutto per effetto del rigore posto dalla Bundesbank.

I mercati finanziari, intanto, attendono la diffusione del Beige Book della Fed, il rapporto che sintetizza l’andamento dell’economia nei diversi distretti degli Stati Uniti. I settori più deboli sono quelli dell’alimentare, con il calo del 3% della multinazionale Unilever, e quello dell’energia, affossato dalla spagnola Repsol, che cede il 5% dopo la vendita di un consistente pacchetto di azioni proprie.

Faticano Fiat e Pirelli, che cedono rispettivamente il 2,57% e il 4,47%. Exor + 2,21% è salita al 18% del capitale risparmio di Fiat Industrial +0,28% e al 14% delle risparmio Fiat Spa. Complessivamente, da novembre, holding di casa Agnelli ha acquistato ulteriori 12,1 milioni di titoli Industrial (che si aggiungono alle 2,34 milioni di azioni già detenute), per un esborso di circa 54 milioni di euro e 8,9 milioni di titoli risparmio Fiat (2,34 milioni quelli già detenuti), per un valore di 30 milioni di euro. Complessivamente, quindi, l’esborso per Exor è stato di 84 milioni.

Marco Tronchetti Provera ha invece confermato “gli obiettivi annunciati sia sulla redditività, sia sulla posizione finanziaria a fine anno” per Pirelli. Il titolo della Bicocca, sconta però l”effetto Goodyear“, dopo che ll gruppo statunitense ha annunciato un trend negativo per l’ultimo trimestre 2011. Gli analisti di Intermonte ribadiscono però il giudizio ‘buy’ e un target price a 9 euro per il titolo Pirelli al pari di Exane e di Equita, che confermano per Pirelli la raccomandazione ‘buy’ a 9 euro.

Continua la parabola negativa di Atlantia -3,24% in attesa di una revisione dei criteri di adeguamento delle tariffe.

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Categories: Finanza e Mercati