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Mercati: Bce e industria tedesca ridanno un po’ di fiducia

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La parola d’ordine sui mercati è volatilità, con gli investitori sospesi fra le speranze di ripresa e il timore di un nuovo aggravarsi della pandemia. Dopo un’apertura in ribasso, a metà giornata la Borsa di Milano accelera sulla spinta delle banche e guadagna lo 0,74%, tornando sopra i 19mila punti. Piazza Affari è quindi maglia rosa d’Europa, visto che gli altri principali listini viaggiano intorno alla parità: Francoforte +0,2%, Parigi -0,07%, Madrid +0,5% e Londra -0,3%.

Per quanto riguarda i singoli titoli sul Ftse Mib, le prestazioni migliori sono quelle dei bancari, con Bper che sale del 6,63% e Banco Bpm del 4,77%, seguite da Unicredit (+3,4%). I titoli sono al centro delle ipotesi di un matrimonio possibile tra Piazza Cordusio e Banco Bpm, promosso dagli analisti, con Bper che è l’altra candidata a un merger con Bpm.

Occhi puntati su Atlantia nel (+2,75%) nel giorno del Cda che deve decidere sulla scissione di Aspi o la vendita diretta dell’88% e mentre si fa più duro il braccio di ferro con il Governo.

In coda al listino, invece, troviamo Diasorin (-1,9%), al centro dell’inchiesta sull’accordo con il San Matteo di Pavia. Male anche i petroliferi: Saipem -1,8%, Tenaris -1,5%.

Tassi in calo nell’asta dei CTz e dei BTp-i. I primi, a 24 mesi, hanno registrato un rendimento lordo negativo pari a -0,11%, in calo di 10 punti base rispetto all’ultimo collocamento dello stesso tipo. Il ministero dell’Economia ha offerto in asta marginale titoli per un massimo di 3.750 milioni, importo interamente assegnato a fronte di una domanda del mercato che ha raggiunto i 5.979 milioni. Quanto ai BTp indicizzati, hanno scadenza 15 maggio 2030 e sono stati piazzati a un tasso dello 0,37%, in calo di 9 punti base rispetto all’asta precedente. L’importo massimo offerto di 750 milioni è stato interamente assegnato a fronte di una domanda che ha superato i 1.276 milioni.

Sul fronte macro, in mattinata è arrivata la pubblicazione dell’ultimo bollettino Bce: “Nel terzo trimestre – si legge – è prevista una ripresa dell’attività nell’area dell’euro dell’8,4 per cento”, ma l’economia non tornerà sui livelli del quarto trimestre 2019 prima della seconda metà del 2022.

Sempre sul fronte macro, è migliorato l’indice Ifo tedesco sulla fiducia delle imprese: a settembre, in linea con le attese, l’indicatore è salito a 93,4 dai 92,5 di agosto.

I timori per un calo della domanda pesano sul petrolio: il Wti è sceso sotto i 40 dollari nella scadenza novembre, ma ora è in ripresa (+0,08% a 39,96); sale dello 0,12% il Brent, a 41,82 dollari il barile.

Sul mercato valutario, l’euro/dollaro viaggia a 1,1648, da 1,168 di ieri in chiusura. Moneta unica stabile contro lo yen a 122,86 (da 122,8) mentre il dollaro/yen sale a 105,47.

Scende ancora l’oro, a 1858 dollari l’oncia (-0,25%).

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Categories: Finanza e Mercati