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Meloni alza la voce su Israele per Gaza e concorda con Draghi sulla Ue (“Rischia l’irrilevanza”. Piano casa e alt ai giudici

FIRSTonline

La premier Giorgia Meloni torna sulla scena politica dopo le ferie trascorse in Grecia e in Puglia. E per farlo sceglie il palco del Meeting di Rimini, a tre anni dalla sua ultima apparizione. All’epoca era “solo” la leader di Fratelli d’Italia in piena campagna elettorale. Oggi sale sul palco da presidente del consiglio e, in un discorso di una quarantina di minuti, lungamente applaudito, tocca alcuni dei temi più caldi dell’ultimo periodo: dall’Ucraina al Medio Oriente, dai dazi alla manovra di bilancio.

Meloni sull’Ucraina: “Finalmente spiragli di pace”

La proposta italiana dell’articolo 5 per l’Ucraina è la principale proposta sul tavolo, ne siamo fieri”, ha detto Meloni aprendo il suo discorso al Meeting di Rimini. “Finalmente dopo tre anni e mezzo in cui la Russia non ha dato alcun segnale di dialogo, in cui pretendeva banalmente la capitolazione di Kiev, si sono aperti spiragli per un percorso negoziale, spiragli che sono stati resi possibili grazie a un’iniziativa certo del Presidente degli Stati Uniti, ma ancora di più grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino e al compatto sostegno che l’Occidente, l’Europa e l’Italia hanno garantito, nonostante un’opinione pubblica non sempre convinta”, ha affermato la premier.

“In questa opportunità di dialogo verso una pace giusta dobbiamo credere fortemente, portando il nostro contributo di idee, di proposte – ha continuato  Meloni, sottolineando che “l’Italia ha sempre sostenuto che la chiave di volta per una soluzione di pace fosse l’attivazione di robuste garanzie di sicurezza per l’Ucraina, capaci di prevenire nuove aggressioni. Questo è il punto di partenza, il presupposto stabilito a Washington”. 

“La proposta italiana basata su un meccanismo ispirato all’articolo 5 della Nato è attualmente la principale sul tavolo”, ha messo in evidenza. “Un possibile contributo alla pace che la nostra Nazione ha fornito e penso che dobbiamo esserne fieri”, ha aggiunto.

Meloni: “La reazione di Israele a Gaza è andata oltre”

Condanniamo l’ingiustificabile uccisione dei giornalisti, un inaccettabile attacco alla libertà di stampa e a tutti coloro che rischiano la vita per raccontare il dramma della guerra”, ha affermato Meloni.”Non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre ma allo stesso tempo non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità mietendo troppe vittime innocenti arrivando a coinvolgere anche le comunità cristiane”, ha dichiarato dal palco del meeting di Rimini la presidente del Consiglio, tornando a chiedere il “cessate il fuoco” e la “liberazione degli ostaggi” da parte di Hamas, ma anche lo stop a nuovi insediamenti in Cisgiordania da parte di Israele.

“Rivendichiamo il ruolo ricoperto dall’Italia in questa crisi”, “siamo il primo paese non musulmano per evacuazioni sanitarie da Gaza. C’è chi scrive le mozioni e chi salva bambini io sono fiera di fare parte dei secondi”, ha aggiunto la premier. 

Meloni: “Draghi ha ragione, Ue irrilevante. L’Italia non è più il malato d’Europa”

“Rivendichiamo il ruolo pragmatico propositivo dell’Italia sullo scacchiere internazionale e in seno all’Unione Europea. Unione Europea che sembra sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide di competitività poste dalla Cina dagli Stati Uniti, come ha giustamente rilevato Mario Draghi“, ha detto Meloni riferendosi al discorso pronunciato venerdì dall’ex presidente del consiglio ed ex numero uno della Bce sullo quello stesso palco.

“L’Italia si è riappropriata del posto che le spetta nel mondo, non è più considerata il malato d’Europa”, ha aggiunto. “La mia missione è fare in modo che l’Italia si riappropri del posto che le spetta, che merita, nel mondo: forte, fiera schietta, leale, in una parola autorevole. Oggi sono fiera che l’Italia venga vista così a livello internazionale che non venga più considerata la grande malata d’Europa ma addirittura un modello di stabilità di serietà di governo, che gli investitori internazionali ci considerino una Nazione sicura tanto che ormai i tassi di interesse che paghiamo sul nostro debito sono in linea con quelli che si pagano in una nazione come la Francia”, alle prese attualmente con una nuova crisi politica che potrebbe portare alla caduta del Governo.

Politica interna: dall’immigrazione al piano per la casa

Dal palco romagnolo, Meloni ha poi parlato di immigrazione: “Abbiamo messo mattoni nuovi sull’immigrazione” con una “cornice di serietà e rigore come mai avvenuto prima” perché “una immigrazione regolata e legale può essere una ricchezza ma quella illegale e incontrollata è un danno per qualsiasi società”.  Voglio dire con chiarezza che ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di governare il fenomeno” dell’immigrazione illegale “verrà rispedito al mittente: non c’è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di fare rispettare la legge dello Stato italiano, di garantire la sicurezza dei cittadini, di combattere gli schiavisti del terzo millenio e di salvare vite umane”, ha continuato la premier.

Meloni ha parlato della riforma dell’Irpef, dicendo di voler “concentrare la nostra attenzione sul ceto medio” e ha ribadito di voler portare a compimento la riforma del premierato e ha confermato l’intenzione di andare avanti con l’Autonomia differenziata e la riforma della giustizia “nonostante una minoranza di giudici cerchi di bloccarci. Vogliamo tenere la giustizia ai cittadini per liberarla dalla mala pianta della lottizzazione delle correnti”.

Poi l’annuncio: “Una delle priorità con cui intendiamo lavorare con Matteo Salvini che ringrazio è il grande piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie perché senza una casa è più difficile costruirsi una famiglia”, ha detto l’inquilina di Palazzo Chigi, sottolineando che “faremo tutto il necessario a ricostruire una società amica della famiglia e della natalità, nella quale la genitorialità sia protetta e sostenuta”.

Meloni ha fatto anche riferimento al reddito di cittadinanza: “Per troppo tempo chi ha governato ha confuso il diritto al lavoro con il diritto a un reddito, rifugiandosi nell’assistenzialismo pur di non esercitare il faticoso dovere in capo allo Stato cioè il compito di creare le condizioni perché il diritto al lavoro sia garantito”, ha affermato. “I sussidi come il reddito di cittadinanza deresponsabilizzano le società e atrofizzano le persone”, ha concluso la presidente del consiglio.

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Categories: Politica