Per uno come Mario Draghi che è abituato a misurare le parole prima di parlare, come nello stile dei banchieri centrali, l’intervento di ieri sui dazi di Donald Trump impressiona. Perché tutti sanno che Draghi è atlantista da sempre ma sanno hanno che ha la schiena dritta e che quando c’è da parlar chiaro non si tira indietro a differenza dei tanti opportunisti che ci circondano. “Sui dazi siamo a un punto di rottura. E con gli Usa nulla sarà più come prima” ha sostenuto con nettezza l’ex presidente della Bce e l’ex premier. Chissà come saranno fischiate le orecchie a Giorgia Meloni. Del resto Draghi era stato molto duro anche con Vladimir Putin quando lo zar russo invase l’Ucraina. E proprio su Kiev l’ex premier non ha perso l’occasione per bacchettare anche la Ue: “Sull’Ucraina l’Europa fa da spettatrice”. Esattamente come ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è stato molto critico verso Bruxelles: “Europa, svegliati”. Viene proprio da dire: meno male che ci sono ancora personaggi dell’autorevolezza di Mattarella e di Draghi che parlano chiaro. E speriamo che il Governo e l’Europa li ascoltino.
Mattarella e Draghi svegliano l’Europa e l’ex premier avverte Trump: “Sui dazi siamo al punto di rottura. Con gli Usa nulla sarà più come prima”
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