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Mattarella: ad horas Governo con 3 priorità. Gentiloni in pole

“Ho ascoltato tutte le voci in parlamento e registrato con attenzione e rispetto. Nelle prossime ore prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo”. Queste le prime parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pochi minuti dopo aver ricevuto al Quirinale l’ultima delegazione politica, il Partito Democratico, a conclusione di una tre giorni di consultazioni che dovrebbe poi sfociare, entro lunedì al massimo, nella decisione sull’incarico per formare un nuovo governo.

Mattarella ha dichiarato la sua volontà di uscire dalla crisi di governo nei più breve tempo possibili, sottolineando però la necessità del Paese di avere un governo con piene funzioni per affrontare le emergenze interne e internazionali: “C’è un’esigenza generale di armonizzazione – ha aggiunto il Capo dello Stato -. Spero che il clima politico possa articolarsi, in modo dialettico, ma sereno e costruttivo”.

La posizione di Mattarella parrebbe dunque assai vicina a quella del Partito democratico, e cioè di un governo di responsabilità nazionale, “con la più ampia partecipazione politica possibile”, come detto da Luigi Zanda, capogruppo al senato appena dopo il colloquio con il Capo di Stato. Questa ipotesi confermerebbe anche la pole position della candidatura di Paolo Gentiloni, per un governo che sia sì di transizione, ma non così veloce come chiesto invece dalle opposizioni, a cominciare dal Movimento 5 Stelle ma anche da Forza Italia e Lega Nord, che non hanno dato la loro disponibilità a partecipare a un ipotetico governo di larghe intese. Nel caso di Lega e M5S, e anche Fratelli d’Italia, è stato invece chiesto di andare alle elezioni nel più breve tempo possibile, giusto il tempo di incassare il verdetto della Consulta sulla legge elettorale, atteso per il prossimo 24 gennaio.

Ecco le dichiarazioni dei rappresentati dei vari partiti.

Partito Democratico: sostegno a Mattarella – “Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale e abbiamo assicurato al capo dello Stato tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna”. Lo ha affermato Luigi Zanda, capogruppo del Pd al termine delle consultazioni. “L’obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il più rapidi possibili”.

Movimento Cinque Stelle: tempi rapidi per il voto – “Oggi in Italia abbiamo due leggi elettorali diverse che generano una paralisi istituzionale dolosa generata dalla irresponsabilità della classe politica guidata da Renzi e dal Pd. Per questo abbiamo chiesto che si scelga il percorso istituzionale più rapido per le elezioni”, ha detto il capogruppo Giulia Grillo. Con la legge elettorale che verrà giudicata dalla Consulta nelle prossime settimane. “Renzi, tutto il suo governo, e il Pd hanno fallito — ha aggiunto — Non è una nostra asserzione, ma un’affermazione certificata dal voto. Qualunque nuovo governo calato dall’alto non avrebbe legittimazione popolare e se in continuità con quello precedente imporrebbe le stesse ricette economiche di lacrime e sangue”. Arrivato poi un tweet di Beppe Grillo: “La volontà dei cittadini va rispettata. Voto subito”.

Berlusconi: nuova legge elettorale e poi al voto – “Non siamo disponibili a entrare in nessun governo”, ha annunciato Silvio Berlusconi appena uscito, rispondendo così indirettamente alla richiesta di un governo di responsabilità fatta in tarda mattinata da Alfano a tutte le forze politiche. Un no netto alle large intese quello di Forza Italia. “Tocca al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile. Abbiamo illustrato a Mattarella quella che ci sembra l’unica strada possibile, l’approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto”.

Alfano: governo di responsabilità comune – “Abbiamo ribadito che siamo a favore di una comune responsabilità di tutte le forze volenterose che avranno un senso di appartenenza comune per formare un governo che affronti l’emergenza. Questa è la strada e ci affidiamo al presidente della Repubblica, anche se auspichiamo che non solo Berlusconi entri in maggioranza per sostenere un esecutivo che ha scopi così importanti”.

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Categories: Politica