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Maradona è morto: calcio in lutto

Wikimedia Commons By Unknown author - El Gráfico (own scan), Public Domain

Il campione dei campioni. È morto all’età di 60 anni Diego Armando Maradona. La notizia è stata diffusa dal Clarìn, principale quotidiano argentino. A causare la morte di Maradona sarebbe stato «un arresto cardiorespiratorio nella sua casa di Tigre, dove si era sistemato dopo l’intervento alla testa». 

Dieci giorni fa il campione argentino era stato dimesso dall’ospedale dopo una delicatissima operazione al cervello per la rimozione di un coagulo di sangue. 

In lutto il calcio mondiale. Maradona era considerato uno dei più grandi, se non il più grande, giocatore della storia. Il Pibe de oro, un’icona mondiale, una leggenda del calcio e un campione che si è più volte perso, preda di problemi più grandi di lui, e forse anche per questo ancora più amato. 

Nella sua vita c’era anche tanta Italia. Maradona era arrivato a Napoli nel 1984, diventando protagonista e simbolo del primo scudetto del club, arrivato nella stagione 1986/1987. Quell’anno il Napoli vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare, comprese le due finali disputate contro l’Atalanta. L’accoppiata scudetto/coppa fu un’impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus.

Nel corso della sua ventennale carriera Maradona ha militato anche nel Boca Juniors e nel Barcellona, segnando alcuni dei suoi gol leggendari.Con la nazionale argentina ha partecipato a quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo Messico 1986. Di quel torneo resta indimenticabile quello che viene considerato il gol del secolo, segnato tre minuti dopo il gol fatto con la “mano de Dios”.

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