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L’inflazione Usa frena e le Borse respirano: Milano sempre in rally

Imagoeconomica

I piani miliardari di Biden e l’inflazione Usa (che cresce a luglio a un ritmo leggermente più lento) sono le ali che usano oggi i mercati per aggiungere un’altra seduta positiva alla lunga lista. I listini europei chiudono in rialzo e a New York Dow Jones e S&P 500 ingranano la marcia giusta e aggiornano ulteriormente il loro massimi, mentre il Nasdaq tratta in leggero calo. 

In tutto questo Piazza Affari ancora una volta è la migliore in Europa e sale quasi di un punto percentuale (+0,98%, 26.457 punti) grazie alle banche e ai titoli delle costruzioni, in festa per i grandi investimenti che si faranno negli Usa. Seguono Madrid +0,85%; Londra +0,82%; Parigi +0,55%; Francoforte +0,32%; Amsterdam +0,09%.

A infondere l’ennesima iniezione di ottimismo è dunque il via libera bipartisan del Senato al piano infrastrutturale da mille miliardi di dollari. A ciò si aggiunga, nella notte americana,  l’ok sempre del Senato (prima di 15 giorni di ferie) a 3.500 miliardi del progetto di budget che punta a estendere welfare, sanità, interventi a tutela del clima e tasse ai più ricchi.

A giocare un ruolo importante è poi il dato sull’inflazione di luglio che (insieme ai dati sul lavoro della scorsa settimana) può aumentare o meno le pressioni sulla Fed per una correzione della politica monetaria espansiva.

Ebbene l’aumento dei prezzi al consumo a stelle e strisce ha rallentato il mese scorso, anche se l’inflazione nel complesso è rimasta ai massimi da 13 anni a causa dei continui problemi della catena di approvvigionamento e della maggiore domanda di servizi legati ai viaggi con il rimbalzo dell’attività economica.

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,5%, dopo essere salito dello 0,9% a giugno. Su base annuale, il dato generale è +5,4%, come a giugno, il più alto dall’agosto 2008, con quello “core” cresciuto del 4,3%, contro attese rispettivamente per un +5,3% e un +4,4%. L’inflazione ha già toccato il picco? Qualcuno la pensa così. Anche in Europa l’inflazione spinge, come previsto: in Germania a luglio i prezzi sono saliti del 3,8%, in linea con le attese e con le stime preliminari già diffuse.

L’Istat stamani ha poi rivisto al rialzo la lettura preliminare per l’Italia, dove in luglio i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% su mese e dell’1,9% su anno, rispetto a +0,3% e +1,8% della lettura preliminare. In questo quadro resta alto l’umore del dollaro, ma l’euro recupera qualcosa e cambia in lieve rialzo (+0,2%) intorno a 1,1,74. Riprende quota l’oro, con lo spot gold che spinge oltre l’1% a 1749 dollari l’oncia.

Il petrolio tratta in ribasso, a seguito delle critiche mosse ai tagli da Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden. Secondo Sullivan i principali produttori di petrolio non fanno abbastanza, i rubinetti vanno riaperti. L’incremento della produzione deciso è “insufficiente” in un contesto di ripresa economica dalla pandemia. “Prezzi più alti per la benzina, se non tenuti d’occhio, rischiano di danneggiare l’attuale ripresa globale”, si legge in una nota. “L’Opec+ deve fare di più per sostenere la ripresa”. Brent -1,3%, 1751,10 dollari al barile.

Contrastati i T Bond: sale il rendimento del Treasury decennale, al momento a 1,356%. Anche sul secondario italiano si alza lo spread tra Btp decennale e tedesco: 108 punti base (+3,01%), con un tasso del Btp in leggera salita a +0,57%, mentre quello del Bund chiude a -0,5%. In Piazza Affari resta in ogni caso effervescente il settore bancario, nella prospettiva di nuove aggregazioni. La blue chip migliore del giorno è Banco Bpm +3,82%, ma calamitano acquisti anche Bper +2,95%; Unicredit +2,4%; Intesa +1,7%.

Tra i titoli in maggio spolvero ci sono quelli che potrebbero beneficiare del piano Biden come Buzzi +3,28%; Prysmian +2,87%; Interpump +2,6%; Leonardo +2,41%. In evidenza Telecom +3,19%, in un settore delle telecomunicazioni ben comprato. Recordati  segna +2,33% (56,18 euro), dopo aver toccato in seduta nuovi massimi storici a 56,32 euro. Sono solo tre le big cap rosso pallido: Stm, -0,41%; Campari -0,12%: Atlantia -0,06%

Fuori dal paniere principale ci sono altri due gruppi delle costruzioni in evidenza: +4,61% WeBuild, che ha aggiornato il mercato sullo stato di avanzamento dei lavori per il ponte Braila in Romania, e +2,88% Cementir che beneficia delle valutazioni positive di Mediobanca Securities.

Nel resto d’Europa tra i titoli di giornata Abn Amro (+8,6% ad Amsterdam dopo i conti) e Vivendi (+1,62% a Parigi dopo la vendita del 7% di Universal Music Group al finanziere Bill Ackman. Crolo del 5,27% a Francoforte per le azioni Thyssenkrupp dopo la trimestrale.

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